Il mondo in una sola dimora, un nuovo mondo in una maglia unica. Viaggiando per mare e per terra tra ‘800 e ‘900, il capitano Enrico Alberto D’Albertis racchiuse il vissuto di una vita in una splendida cornice romantica affacciata su Genova. Il suo Castello – oggi sede del Museo delle Culture del Mondo – testimonia il fascino che le terre da lui visitate esercitarono sul suo spirito, tra amore per la navigazione e apertura verso l’inesplorato. Sentimenti propri di Adrien Silva, papà portoghese e mamma francese, un passato calcistico e non solo tra Francia, Portogallo, Israele, Inghilterra e Principato di Monaco; un giovane uomo di 31 anni che ha da poco arricchito il personale planisfero di un approdo tutto blucerchiato.
Ricchezza. «Ho già avuto modo di scoprire la vostra città – racconta il centrocampista nella prima intervista italiana -. La presenza del mare fa sì che la mentalità sia simile a quella dei portoghesi. Ho vissuto molte esperienze in tanti Paesi, è una bella cosa per me poter conoscere nuove culture, perché ti arricchiscono sempre dentro e per questo guardo a quello che sarà in modo positivo».
Voglia. Fiducia, una compagna imprescindibile prima di mettersi in cammino. «Ho scelto la Sampdoria perché è un club con una grande storia, fatta da grandi giocatori che sono passati da qui – spiega l’ex Sporting, Leicester e Monaco, vincitore dell’Europeo 2016 -, ma anche per l’interesse che la società e il mister hanno mostrato per me. È stato molto importante vedere questa voglia di avermi con loro».