Ci penseranno gli esperti di trigonometria e di fisica a dirci se il pallone calciato da Omar Colley sarebbe entrato lo stesso, determinando l’1-1 di Roma. Quel che è certo è che la deviazione di Manolo Gabbiadini sia arrivata giusto qualche centimetro prima che il Nike Strike passasse la riga. Un dettaglio non da poco, perché significa 5 gol in altrettanti turni di campionato per l’attaccante che diventa così uno dei più prolifici marcatori in sequenza della recente storia blucerchiata. Un aspetto che però per il numero 23 non fa troppa differenza. «Del gol mi importa poco – fa spallucce Gabbia -, mi interessa che abbiamo migliorato le prestazioni. Così facendo stanno arrivando i risultati. Il gioco ora è più bello di un mese fa».
Crederci. «Fare risultato era quello che volevamo – analizza -, perché domenica avevamo buttato via due punti. Volevamo farci un regalo. Quindi siamo venuti qui, contro una squadra fortissima e su un campo difficilissimo, per riprenderci quello che avevamo perso. Siamo stati bravi a tenere bene nel primo tempo, poi nel secondo ci siamo un po’ abbassati ma l’abbiamo ripresa. Se ci speravo? Le partite durano 95 minuti, quindi la voglia di cambiare il risultato ci vuole sempre: bisogna crederci. Questo è un punto che ci fa passare un buon Natale: lo dedichiamo al presidente Ferrero e alla sua famiglia, che stanno passando un brutto periodo».