Dejan Stankovic sa che quella di Inter-Sampdoria non potrà essere una serata come le altre.
«Il mio passato non si può e non si deve cancellare – attacca il mister alla vigilia della sfida del “Meazza” -, ho vissuto lì i 10 anni più belli della mia vita, 10 anni di successi. Torno da avversario, questa volta, con la mia Samp. I tifosi nerazzurri mi conoscono, sanno che sono leale e per questo con la mia squadra cercherò di fare il meglio possibile, cercando di essere organizzati in qualsiasi momento di una partita che sarà durissima».
Gioia. Già, durissima. L’Inter sembra aver messo alle spalle le criticità e ha ripreso a macinare punti. «Sono in fiducia, girano tutti, stanno bene. Hanno un grande allenatore, ci crede e lo seguono, sta facendo bene il suo lavoro. Noi possiamo metterli in difficoltà con la pazienza e con l’organizzazione: dobbiamo saper soffrire e rispondere fisicamente ai contrasti dove loro eccellono. Dobbiamo essere perfetti. Paura? Non mi piace questa parola. Può essere solo una gioia giocare a San Siro, con lo stadio pieno, puoi fare solo bene. Devi essere pieno di stimoli e libero di mente».
Lavoro. «Cerchiamo di migliorare giorno dopo giorno – conclude Stankovic -. Mentalmente, tatticamente e fisicamente. Testa bassa e duro lavoro, questo è il nostro motto. A Cremona sono arrivati i primi tre punti al momento giusto, contro un’avversaria diretta, non era facile. I ragazzi non hanno mollato: sono stati bravi, si può fare meglio ma l’atteggiamento e la voglia di vincere devono essere quelli».