Salvezza, stabilità economica, senso di appartenenza. I tre punti cardine del programma del presidente Marco Lanna nella sua prima conferenza stampa sono questi.
La sua missione è chiara e trasparente, come i presupposti che l’hanno spinto ad accettare la guida della Società blucerchiata. «Quando Vidal me l’ha chiesto, ho dato disponibilità a questo incarico, perché il momento era difficile – inizia Lanna -. Però io nella mia vita i problemi li ho sempre affrontati, come nel 2001, quando sono tornato perché si rischiava di retrocedere in Serie C. Il mio cuore mi ha detto di accettare. Chiedo a tutte le componenti del mondo Sampdoria di lasciare da parte le problematiche e di guardare al futuro, uniti. Dobbiamo ottenere la salvezza e arrivare con le nostre gambe alla fine della stagione».
Gioia. Nel suo appuntamento con i giornalisti, il presidente sottolinea un aspetto fondamentale: «Un altro obiettivo personale che ho è quello di riavvicinare i tifosi alla Società. Sto lavorando per capire le esigenze e i problemi che hanno causato l’allontanamento. Vorrei che la Sampdoria tornasse una grande famiglia, come quella che mi ha cresciuto. Non mi sarei mai aspettato di diventare presidente, guardando indietro al me bambino, poi ragazzino delle giovanili e infine calciatore della prima squadra. Quando sono stato scelto ho provato gioia e paura, ora la paura è passata, sostituita dall’adrenalina. Ho solo la gioia di fare qualcosa per la squadra che ho amato da sempre e per la quale ho giocato».
Mandato. Riguardo all’inquadramento delle sue mansioni, il massimo dirigente blucerchiato spiega: «Io, tra i miei incarichi, ho la supervisione dell’Area Sportiva. Un’area dove agiranno Romei, Faggiano e il rientrante Osti, una risorsa in più per noi. Sarà un lavoro di équipe. Non voglio mettere una data di scadenza al mio mandato, perché la cosa più importante per me è arrivare agli obiettivi che mi sono prefissato».