L’ultima in casa per la Sampdoria è una sorta di serata di gala. Una notte per omaggiare il pubblico blucerchiato con una prestazione di livello contro il Napoli, viceré della Serie A. Marco Giampaolo apre così in conferenza: «Domani avremo l’occasione di salutare i nostri tifosi, che sono stati per tutto l’anno il dodicesimo uomo in campo. Contro una squadra che ha dato lustro al calcio italiano, mettendolo in mostra anche oltre i nostri confini».
Gioco. Voci di corridoio, parlano di un possibile approdo proprio in azzurro del tecnico doriano. Che smentisce così: «L’unico presidente che sento è Massimo Ferrero». Però il parallelo tra il modo di intendere calcio tra lui e Sarri è stuzzicante per Giampaolo, che dice: «Ciò che accomuna queste due squadre è il fatto che non rinunciano mai a giocare».
Europa. La sconfitta di Reggio Emilia ha scritto forse la parola fine per la corsa del Doria ad un posto nelle coppe. «Al novantanove per cento ci siamo giocati l’Europa League – ammette il tecnico -, perché se anche non avevamo la forza di vincere col Sassuolo non dovevamo perdere. La condanna non è matematica, ma non è questo che ci deve spingere a fare bene domani».
Gruppo. In settimana, c’è stata l’occasione di condividere un pranzo tutti insieme a base di asado a Bogliasco. Una bella iniziativa fortemente voluta dall’allenatore, che la spiega così: «La grigliata è stata un modo per stare assieme, per fare gruppo, per aggregare. E non solo i giocatori, ma tutti: le famiglie, i magazzinieri, lo staff e tutti gli impiegati della sede».