Era morta da due mesi o forse più, ma il figlio 77enne l’ha tenuta composta, con il suo pigiama, nel suo letto, dicendo a tutti che la madre era uscita “a fare la spesa, con le amiche, per andare alla S. Messa”.
Se sia sia comportato così per calcolo o più semplicemente per disperazione saranno gli investigatori del Comando provinciale dei carabinieri di Genova a stabilirlo.
L’episodio è stato riportato oggi dal quotidiano Il Secolo XIX.
Roberto Silvestri, 77 anni, impiegato in pensione residente a Sampierdarena, fino all’altro giorno rispondeva a chi chiedeva di mamma Angela, 93 anni, che non era in casa.
Perché era andata a fare la spesa, oppure quella volta era con le amiche, oppure ad assistere alla S. Messa.
Lunedì scorso l’amministratore di sostegno della donna, che da un mese cercava inutilmente di mettersi in contatto con lei, ha deciso di andare a casa.
E visto che il figlio si rifiutava di aprire la porta perché “mamma non c’è, è uscita a fare la spesa” ha deciso di tornare con i carabinieri e i vigili del fuoco.
Sono stati i pompieri a sfondare quella porta che Silvestri non voleva aprire e i carabinieri a fare la scoperta.
Nella camera da letto i militari hanno trovato il cadavere ormai mummificato della 93enne.
Il medico legale, arrivato per un primo esame esterno della salma, ha prospettato una morte avvenuta almeno due mesi fa e, secondo una prima analisi, non sarebbe stata riscontrata alcuna traccia di ferite o lesioni che possano far pensare a una morte violenta.
Il figlio 77enne, che ai carabinieri avrebbe riferito di avere tenuto la madre deceduta in casa perché “non volevo separarmi da lei” è ora ricoverato in stato di choc in ospedale.
La salma è stata posta sotto sequestro sequestro per l’esame autoptico.