“Con un anno di ritardo la Funzione pubblica Cgil si è resa conto che nelle strutture sanitarie pubbliche della Liguria c’è carenza di personale. Martedì scorso in Regione l’ultima sceneggiata, con una estemporanea mobilitazione davanti alla sede del consiglio regionale per chiedere un tavolo di confronto con la Regione sull’argomento, sbagliando interlocutore”.
Lo hanno dichiarato oggi i responsabili della segreteria Cisl Funzione pubblica della Liguria.
“In ragione di rapporti ritenuti unitari – hanno aggiunto i sindacalisti Cisl – sarebbe stato forse utile, anche alla Fp Cgil stessa, un momento di raccordo con le altre organizzazioni sindacali, al fine di concordare azioni condivise.
Forse quella che ha manifestato il 2 luglio scorso non è la stessa Fp Cgil che il giorno precedente aveva disertato, adducendo improbabili fraintendimenti (excusatio non petita…),il tavolo convocato in Alisa alla presenza del commissario straordinario Walter Locatelli e del Direttore del Dipartimento Salute della Regione Francesco Quaglia, proprio sul tema dell’accentramento delle competenze per la gestione delle procedure concorsuali.
In quest’occasione, peraltro, ci è stato ribadito che il concorso degli OSS, esaurita la fase istruttoria per il calcolo dei fabbisogni, sarà bandito ad ottobre.
La carenza di personale non è per noi un tema nuovo: la Cisl Fp è stata la prima, proprio l’anno scorso di questi tempi, a sottolineare le difficoltà esistenti nelle strutture. Già dall’agosto del 2018, infatti, abbiamo chiesto alla Regione di attivarsi e bandire il necessario concorso per l’assunzione di OSS, vera emergenza a livello regionale.
Avendo buona memoria, siamo anche in grado di ricordare che in quell’occasione proprio la Funzione pubblica della Cgil affermò non esservi necessità di tale figura professionale. Oggi sono atterrati da Marte e si sono resi conto della realtà. A tal proposito, vogliamo sottolineare di avere già evidenziato nelle sedi competenti la carenza di tecnici di laboratorio, di tecnici dello Psal e di altre figure fondamentali per l’erogazione dei servizi alla cittadinanza.
Più in generale, per quanto riguarda la carenza di personale, occorrerebbe fare alcune distinzioni: mentre per gli infermieri è ancora valida la graduatoria del concorso espletato nel 2017, dalla quale le aziende hanno già la possibilità di assumere, per altre figure professionali la situazione è diversa.
Il problema delle assunzioni è, quindi, un problema delle aziende sanitarie, quasi sempre più attente ai propri bilanci che non alle loro reali esigenze organizzative.
La Regione dovrebbe verificare che le assunzioni accordate venissero concretamente effettuate dalle direzioni. Più in generale occorre semplificare la procedura delle assunzioni, in modo da renderle più veloci ed efficaci.
Riteniamo quindi che l’interlocutore scelto dalla Fp Cgil non sia stato fondamentalmente quello più appropriato: le domande poste martedì scorso a margine del consiglio regionale dovrebbero essere rivolte alle aziende che non danno corso alle assunzioni nei tempi previsti. Queste infatti preferiscono assumere alla fine dell’anno, pagando per meno mesi.
Quindi torniamo a ribadire: procedure più semplici per assunzioni più rapide”.