“Nel carcere di Sanremo un detenuto è stato accompagnato dalla Polizia Penitenziaria per fare shopping”.
Lo hanno riferito oggi i responsabili dei sindacati Sappe, Osapp, Sinappe, USPP, CISL e CGIL.
Proprio due giorni fa è stato proclamato lo stato di agitazione per denunciare una situazione all’interno dell’istituto penitenziario “ormai al limite della tollerabilità e questa ne è l’ennesima dimostrazione”.
“Tre agenti – hanno spiegato i sindacalisti della Polizia Penitenziaria – distolti dai propri compiti istituzionali, hanno dovuto scortare un detenuto in un negozio di ottica per fargli scegliere un paio di occhiali.
A conferma dell’inutilità dell’uscita, pare inoltre che il detenuto fosse già stato sottoposto a tutte le visite oculistiche necessarie per accertare l’acuità visiva.
Quindi l’occhiale poteva essere semplicemente comprato da terze persone, come gli assistenti volontari, e consegnato al ristretto secondo il regolamento.
Chi ha autorizzato questa gita di piacere a spese dei contribuenti?
Un precedente gravissimo, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, ma anche da quello erariale.
Dopo due rocambolesche evasioni, di cui se ne sente ancora l’eco, dove con massima puntualità dei vertici i poliziotti furono disciplinarmente puniti, è evidente che non ci sia la volontà ad alzare l’asticella della sicurezza nella struttura penitenziaria sanremese.
Non è solo, a nostro avviso, un dispendio immotivato di denaro pubblico e di risorse umane. Tra l’altro in un momento di grave carenza di organico in cui il personale è costretto ogni giorno a prestazioni di lavoro straordinario, ricoprendo anche più posti di servizio contemporaneamente.
Proprio per questo vogliamo vederci chiaro e chiederemo delle verifiche sull’accaduto.
Vista l’inerzia del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria, chiederemo alle Istituzioni e ai rappresentanti politici locali di farsi portavoce al ministero della Giustizia per disporre urgentemente una visita ispettiva dipartimentale che da troppo tempo manca nel carcere di Sanremo, ormai teatro di continue anomalie organizzative e gestionali”.