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Savona, maxi evasione fiscale tra colf e badanti

Savona, maxi evasione fiscale tra colf e badanti
Il Comando della Guardia di Finanza di Savona

Scoperti 300mila euro non dichiarati

La Guardia di Finanza di Savona ha portato alla luce un’evasione fiscale di circa 300mila euro, riguardante compensi non dichiarati da colf e badanti impiegati presso famiglie private nella provincia ligure. L’indagine ha rivelato che numerosi lavoratori domestici non hanno presentato la dichiarazione dei redditi, omettendo di versare le imposte dovute.

Evasione fiscale tra i collaboratori domestici: i dettagli dell’operazione

Nel corso delle verifiche fiscali, i finanzieri hanno individuato diversi casi di evasione. Tra questi, spicca la situazione di un quarantenne che ha lavorato ad Alassio dal 2019 al 2022, accumulando un’evasione pari a circa 100mila euro. Nonostante la famiglia per la quale prestava servizio avesse regolarmente comunicato le ore lavorate e i compensi versati all’INPS, il lavoratore è risultato completamente sconosciuto al fisco.

Colf e badanti nel mirino del Fisco: l’importanza della regolarizzazione

L’operazione della Guardia di Finanza di Savona sottolinea l’importanza di una corretta dichiarazione dei redditi per colf e badanti, categorie spesso coinvolte in situazioni di lavoro sommerso o irregolare. L’omissione di tali adempimenti non solo comporta sanzioni fiscali, ma può anche pregiudicare il diritto a tutele previdenziali e assistenziali.

L’evasione fiscale nel settore del lavoro domestico rappresenta un fenomeno significativo, e il recente intervento delle Fiamme Gialle evidenzia la necessità di un maggiore controllo e di un’immediata regolarizzazione da parte dei lavoratori interessati. Le autorità continueranno a monitorare la situazione per contrastare comportamenti illeciti e garantire il rispetto delle norme tributarie.

Conclusioni: verso una maggiore trasparenza fiscale

La lotta all’evasione fiscale è una priorità per la Guardia di Finanza, che proseguirà con controlli mirati per individuare altre eventuali irregolarità. L’invito rivolto ai lavoratori domestici è quello di regolarizzare la propria posizione fiscale, evitando così sanzioni e contribuendo a un sistema economico più equo e trasparente.

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