La gip del Tribunale di Genova oggi ha archiviato il procedimento a carico di due agenti e una medica della Salute mentale dell’Asl3 Genovese indagati nell’inchiesta sulle presunte omissioni e carenze nella gestione di Alberto Scagni, che il primo maggio 2022 aveva ucciso la sorella Alice sotto casa a Quinto.
L’indagine era partita dopo le denunce dei genitori di Alice e Alberto, assistiti dall’avvocato Fabio Anselmo. Secondo Antonella Zarri e Graziano Scagni, la medica aveva perso tempo nella presa in carico del figlio dopo che loro si erano rivolti all’Asl3 Genovese.
I due agenti della Polizia di Stato, sempre secondo i genitori, il primo maggio non avrebbero fatto nulla nonostante sette ore prima del delitto avessero chiamato la centrale operativa per dire che il figlio li aveva minacciati di ucciderli e di fare del male ad Alice.
Anche la Procura , però, ha chiesto l’archiviazione per il procedimento a carico dei poliziotti e della medica. Per la pm avrebbero agito tutti correttamente e secondo le procedure previste.
Quando i genitori chiamarono la centrale operativa, infatti, non erano stati indicati elementi di un immediato pericolo concreto e gli agenti non potevano sapere della pericolosità di Alberto Scagni perché non c’era stata alcuna denuncia prima.
Alberto Scagni per l’omicidio è stato condannato a 24 anni e mezzo di reclusione ed è stato dichiarato seminfermo di mente. Il 16 aprile s’inizierà il processo di appello.