«La decisione di reintrodurre lo scoiattolo rosso nei Parchi di Nervi è basata su presupposti scientificamente deboli e rischia di rivelarsi un intervento fallimentare e dannoso». Così Gianni Pastorino, Consigliere Regionale, capogruppo di Andrea Orlando Presidente e rappresentante di Linea Condivisa, critica la scelta della maggioranza di portare avanti l’iniziativa promossa ieri in Consiglio Regionale.
«Se l’introduzione fosse stata progettata con un adeguato studio scientifico, con il pieno coinvolgimento delle autorità competenti, si potrebbe anche valutare positivamente l’idea, ma così com’è stata presentata sembra più un’operazione improvvisata che una reale misura di tutela ambientale.
Non esistono evidenze che dimostrino che gli scoiattoli rossi siano mai stati presenti nei Parchi di Nervi. Questo non è un progetto di ripopolamento, ma di introduzione artificiale di una specie in un habitat che potrebbe non essere adatto alla sua sopravvivenza. Inoltre, i tentativi di reintroduzione della specie in contesti urbani hanno già mostrato alti tassi di mortalità con un impatto potenzialmente negativo sull’equilibrio ecologico dell’area.
Gli esperti hanno già messo in guardia sui rischi legati a questa operazione: la vegetazione presente nei Parchi di Nervi non fornisce risorse trofiche sufficienti per lo scoiattolo rosso, che rischierebbe quindi di non sopravvivere o di subire alti livelli di stress e malattie. Inoltre, il processo di cattura, trasporto e rilascio degli esemplari potrebbe configurarsi come un’operazione dannosa per gli stessi animali, portando a un aumento della mortalità.
A conferma della superficialità con cui la maggioranza ha affrontato questa vicenda, il vicepresidente Piana ha espresso un parere positivo molto tiepido in aula, evidenziando la necessità di avere prima i pareri di ISPRA (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e dell’Università di Genova. Eppure il centrodestra ha deciso di approvare comunque la mozione, nonostante la mia richiesta di non votarla ma di spostare la discussione sul tema nella Commissione regionale competente per ascoltare le istanze del mondo scientifico e delle associazioni di tutela ambientale e animale. Ma la maggioranza ha preferito accontentare il collega proponente.
Questo dimostra che gli interessi in gioco non sono certo quelli della tutela ambientale, ma piuttosto quelli di un paio di ‘Cip e Ciop’ all’interno della maggioranza».