“L’imbarazzo nel non dare risposte è sempre più evidente per la giunta comunale di Genova. Si è svolta ieri la seduta della IV commissione regionale per affrontare la delicata situazione derivante dall’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Salerno, che interviene con fermezza sulla realizzazione dello scolmatore del Bisagno.
Abbiamo assistito a una vergognosa farsa, ancora una volta messa in scena dal Comune di Genova: nessuna rappresentanza politica si è presentata, nessun Assessore è intervenuto.
Su richiesta delle opposizioni è stata convocata d’urgenza la commissione perché è a rischio un’opera fondamentale per il nostro territorio, che mette in pericolo centinaia di posti di lavoro, oltre che la sicurezza dei cittadini e che, al momento, è completata solo al 16%, con una scadenza prevista per il 24/07/2024, prorogata al 20/04/2025, a un costo complessivo di circa 167 milioni di euro.
Quest’opera è essenziale anche per un’altra infrastruttura, il cosiddetto Skymetro, su cui, come Linea Condivisa, esprimiamo da sempre un giudizio estremamente negativo”.
Lo ha dichiarato stamane il capogruppo regionale di Linea condivisa Gianni Pastorino.
“Durante la prima parte dell’audizione – ha aggiunto Pastorino – l’assessore regionale Giacomo Giampedrone ha illustrato la complessità della situazione e ha fornito alcuni spunti di riflessione.
Tuttavia, in risposta a tutto ciò, in considerazione della complessità giuridica dovuta all’interdittiva antimafia, dei rischi per l’occupazione e dei ritardi tecnici nei lavori, quale è stata la risposta del Comune di Genova? Non ha inviato alcuna rappresentanza politica, al suo posto è stato inviato un tecnico del tutto ignorante riguardo alle questioni dello scolmatore del Bisagno”.
“Non meraviglia l’imbarazzo del Comune di Genova – ha aggiunto il consigliere comunale Filippo Bruzzone – che dovrebbe spiegare cosa accadrà nella Valbisagno nei prossimi anni e per la quale abbiamo chiesto un tavolo di monitoraggio dei lavori in valle con incontri periodici. Uno scolmatore che per almeno tre o quattro anni non sarà operativo, opera necessaria per uno Skymetro che presenta enormi problemi ambientali che la Giunta comunale non vuole riconoscere”.
“Nel frattempo, quello che si prevede è una coesistenza impossibile con cantieri di enormi dimensioni – hanno sottolineato Erika Venturini, Roberto D’Avolio e Pier Zampieri, consiglieri municipali della Media Valbisagno – non sarà più una valle, ma di un campo minato, di cui pagheranno le conseguenze i residenti per anni, a causa dell’incapacità di programmazione della giunta Bucci”.