Scontri fra tifosi la notte del 15 settembre 2018, presso l’area di servizio Prenestina Est della A1 (Comune di Gallicano). Un nutrito gruppo di sampdoriani erano arrivati all’autogrill laziale a bordo di tre pullman provenienti da Frosinone, dove si era giocato il match Frosinone-Sampdoria, e aveva incontrato occasionalmente una comitiva di supporter fiorentini, anche loro giunti presso l’area di ristoro a bordo di due pullman.
Tra i gruppi era scoppiata una rissa vicino al distributore di benzina, con accensione e lancio di alcune torce luminose nella zona ad alto rischio di esplosione.
A seguito di ciò, gli investigatori della Digos di Roma avevano subito avviato un’indagine per accertare le condotte dei tifosi che avevano preso parte agli scontri.
Nei giorni scorsi sono stati infine identificate e denunciate numerose persone appartenenti ai gruppi ultrà della Fiorentina.
A Genova, questa mattina, gli agenti della Digos romana, con il supporto dei colleghi genovesi, hanno quindi perquisito le abitazioni di sette appartenenti alla tifoseria organizzata della Sampdoria, sospettati di aver preso parte agli scontri presso l’area di servizio della Prenestina.
Risultano tutti appartenenti ai gruppi Ultras Tito Cuccchiaroni, Molesti/Fedelissimi e Fedelissimi.
In particolare, si tratta di S.T., appartenente al gruppo “Ultras Tito Cucchiaroni”, con precedenti di Polizia in ambito sportivo; F.C., appartenente al gruppo “Ultras Tito Cucchiaroni”, con precedenti di Polizia in ambito sportivo, attualmente sottoposto a “Daspo” di 5 anni; G.M., appartenente al gruppo “Ultas Tito Cucchiaroni”, con precedenti di Polizia in ambito sportivo; P.S., appartenente al gruppo “Ultras Tito Cucchiaroni”, con precedenti di Polizia in ambito sportivo; D.R, appartenente al gruppo “Ultras Tito Cucchiaroni”, privo di pregiudizi di Polizia; M.D., appartenente al gruppo “Molesti/Fedelissimi”, con precedenti di Polizia in ambito sportivo; A.R., appartenente al gruppo “Fedelissimi”, con precedenti di Polizia in ambito sportivo.
Sono in corso ulteriori accertamenti sul materiale sequestrato dagli investigatori della Digos.