La polizia di Milano, in collaborazione con quella francese ha rintracciato e arrestato in Francia Vincenzo Vecchi, 46 anni, esponente dell’area anarco-autonoma milanese ed ultimo dei latitanti condannati per i fatti del G8 a Genova.
Vincenzo Vecchi era latitante dal luglio del 2012 e su di lui pendeva una condanna definitiva a 12 anni e 6 mesi di reclusione emessa dalla Corte d’Appello di Genova.
Secondo l’accusa Vecchi, nei giorni del 20 e 21 luglio 2001, durante il G8, faceva parte di un gruppo di persone che a volto coperto devastò la città, fra cui banche, auto e un supermercato.
Vecchi, che era colpito da due mandati di arresto internazionali emessi dalle procure di Milano e di Genova, è stato fermato, dalla Brigade nationale de recherche des fugitifs, l’8 agosto a Saint Gravé dans le Morbhian, in Bretagna dove faceva l’imbianchino con il nome di Vincent Papale.
Vincenzo Vecchi è stato deferito venerdì 9 agosto alla Corte d’appello di Rennes, dove il magistrato delegato lo ha incarcerato. Ora, in conformità con il codice di procedura penale, il 14 agosto verrà processato.
Un collettivo di attivisti francesi denominato ‘Soutien Vincenzo‘ ha emesso un comunicato in cui afferma che l’uomo si chiama appunto Vincenzo Vecchi, un uomo sulla quarantina, conosciuto localmente e che ha vissuto per diversi anni in una città vicino Rochefort-en-Terre.
Secondo il gruppo, Vincenzo Vecchi è stato incarcerato nel carcere di Vézin-le-Coquet vicino a Rennes.
“Non era membro di alcuna organizzazione politica”, “Ha vissuto per 8 anni sul nostro territorio (nel paese di Questembert) ed è diventato pienamente integrato nella vita locale”.
“Siamo contrari – prosegue il collettivo – al fatto che Vincenzo venga dato dallo stato francese alle autorità italiane”.
Secondo il gruppo, Vincenzo Vecchi è stato condannato in Italia per “devastazione e saccheggio” al G8 di Genova ed è accusato anche di aver partecipato ad una protesta antifascista, non autorizzata, a Milano nel marzo 2006.
Il collettivo, infine, fa appello allo Stato francese affinché non venga estradato in Italia.