L’ironia genovese non ha limiti
Ieri si era svolta presso l’aula del Consiglio regionale una seduta straordinaria insieme al Comune avente come argomento la situazione del ponte Morandi, degli sfollati e delle aziende della zona.
C’era stata un po’ di bagarre con un gruppo di sfollati e solidali presente sugli spalti che aveva alzato alcuni cartelli con la scritta: “Nessuna demolizione, senza per noi una soluzione, vogliamo risposte”.
Poi durante il Consiglio gli stessi avevano esposto cartelli e urlato slogan: “Rispetto, rispetto”.
La contestazione era culminata al termine del discorso del presidente Giovanni Toti, commissario per l’emergenza, con un gruppo di sfollati e solidali che avevano manifestato la loro rabbia gridando anche: “Veniamo prima noi delle imprese, veniamo prima noi della viabilità, ci siamo prima noi, vogliamo la casa!”.
Proprio l’agenzia Ansa, a corredo dell’articolo, aveva pubblicato la foto di manifestante, volto molto noto nelle contestazioni, solidale agli sfollati che alzava un cartello “Nessuna demolizione, senza per noi una soluzione, vogliamo risposte”.
Oggi in varie chat e sui social sta girando una vignetta, un meme, che sta diventando virale e riprende la ormai nota gaffe della giornalista Sky che aveva chiesto al sindaco se era di Genova.
In pratica è presente la foto dell’agenzia con il manifestante e la scritta “Scusi lei è uno sfollato? Abito alla Foce veda un po’ lei”.
L’argomento degli sfollati è senz’altro un argomento estremamente serio, ma anche in questo caso l’ironia genovese non ha limiti.