Guardia Costiera: Potrà ripartire nel momento in cui verranno rettificate le irregolarità riscontrate
Oggi nel porto siciliano di Augusta la nave “Sea Watch 3” è stata sottoposta a ispezione “Port State control” da parte di personale specializzato della Guardia Costiera.
L’unità navale è munita della ordinaria certificazione di sicurezza rilasciata dallo stato di bandiera tedesco, quale “nave da carico”, autorizzata come tale a trasportare un numero di persone non superiore a 22, corrispondente alla composizione dell’equipaggio e dei passeggeri imbarcati per l’esecuzione delle proprie attività commerciali.
Nel giugno del 2019 la Sea Watch 3, capitanata da Carola Rackete, forzò la chiusura del porto di Lampedusa e scontrò una motovedetta della Guardia di Finanza che stava cercando di impedire l’attracco: “Ci ha schiacciati sulla banchina, abbiamo rischiato di morire”.
L’attivista tedesca fu arrestata con l’accusa di resistenza a una nave da guerra e tentato naufragio. A bordo aveva 42 migranti.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini rifiutò, infatti, di consentire l’attracco della nave fino a quando altre nazioni europee non avessero accettato di prendere i passeggeri raccolti dalla nave degli attivisti tedeschi. Tuttavia, dieci migranti (compresi bambini, donne in gravidanza e malati) furono fatti sbarcare subito in Italia.
Nel gennaio 2020 la Corte Suprema di Cassazione italiana stabilì che Carola Rackete non avrebbe dovuto essere arrestata.
L’attività di verifica di oggi ha interessato anche altre aree tecniche e operative, tra cui quelle relative alle dotazioni di salvataggio disponibili e l’organizzazione di bordo con particolare riguardo alla preparazione dell’equipaggio ad affrontare le emergenze.
L’ispezione, nel confermare le irregolarità emerse in ingresso nel porto, ha fatto rilevare ulteriori carenze in materia di sicurezza della navigazione e protezione da incendi a bordo (Solas), di tutela dell’ambiente (Marpol) e dell’equipaggio (Stcw), che hanno determinato il fermo amministrativo della nave.
Tra queste, la presenza del battello di emergenza (rescue boat) asservito ai mezzi collettivi di salvataggio non certificato né conforme ai requisiti tecnici previsti, perdite di combustibile in sentina, valvole di arresto a distanza di combustibile non funzionanti, oltre una serie di ulteriori gravi mancanze per la sicurezza in generale della nave e delle persone a bordo.
Gli ispettori hanno imposto l’esecuzione di una verifica addizionale sul “sistema di gestione della sicurezza” a bordo della nave da parte dell’amministrazione di bandiera in ragione delle carenze tecniche ed operative rilevate.
La nave è stata quindi sottoposta a “fermo amministrativo” fino alla rettifica delle irregolarità rilevate in sede ispettiva.
L’attività ispettiva come quella condotta a bordo della nave “Sea Watch 3” rientra in un più ampio quadro di controlli sulle navi straniere che battono bandiera diversa di quella dello Stato del porto di approdo, con la finalità di verificare che le stesse rispondano pienamente agli standard qualitativi previsti dalle normative internazionali vigenti, a tutela della sicurezza delle persone a bordo e dell’ambiente marino.
In particolare, dal 2017 a oggi, la Guardia Costiera ha ispezionato oltre 5.800 navi mercantili straniere in transito nei porti della Penisola, detenendone 268.