Addirittura “oscillazioni” di 9-10 centimetri fra gennaio e agosto 2018.
Secondo uno studio del Jet propulsion laboratory di Pasadena, inviato alla procura genovese, il Ponte Morandi avrebbe cominciato a deformarsi in modo significativo già dal 2015 e negli ultimi mesi di vita il movimento della struttura sarebbe aumentato.
“E’ stato scoperto il precursore deformativo del Ponte Morandi” ha sostanzialmente dichiarato oggi Carlo Terranova, geologo del Ministero dell’ambiente che ha preso parte al gruppo di lavoro mettendo a disposizione i dati storici del satellite radar Cosmo-SkyMed.
“Elaborando le immagini del satellite con una metodologia in grado di cogliere gli spostamenti della struttura, la Nasa ha studiato l’evoluzione del viadotto sul Polcevera.
Se quei dati fossero stati elaborati e sfruttati per lanciare un alert il disastro del 14 agosto 2018 si sarebbe forse potuto evitare”.
Proprio a tale proposito la procura di Genova aveva già chiesto all’Agenzia spaziale italiana (Asi) le serie storiche dei dati satellitari.