Il progetto Safety School viene realizzato da diversi anni con grande successo nelle scuole medie di San Bartolomeo al Mare e anche quest’anno non fa eccezione
I ragazzi delle classi prime, insieme alla Croce d’Oro di Cervo, apprendono le conoscenze specifiche circa i comportamenti da tenere o da evitare in caso di emergenza per agevolare i soccorsi.
Quelli delle seconde seguono un percorso formativo orientato alla miglior comprensione delle problematiche adolescenziali: sicurezza della navigazione in Internet, rispetto di sé e degli altri nella sfera delle relazioni sociali, prevenzione cyberbullismo. Sono accompagnati dall’esperto in sicurezza dei minori in Rete, Mauro Ozenda.
Gli alunni delle terze invece, insieme ai volontari della Protezione Civile, imparano a comportarsi in caso di emergenze dovute a calamità naturali (alluvioni, terremoti, incendi).
Il progetto Safety School rivolto agli alunni della Scuola secondaria di San Bartolomeo al Mare (facente parte dell’Istituto comprensivo statale di Diano Marina) è coordinato dalla Prof.ssa Cecilia Di Quirico, ed è realizzato, in collaborazione con il Comune di San Bartolomeo al Mare, dal Centro Sociale Incontro.
Mauro Ozenda, esperto di sicurezza dei minori in Rete, già formatore Microsoft, è autore insieme a Laura Bissolotti del libro Sicuri in Rete (Hoepli editore) e con Rosa Rita Formica della fiaba “Un computer dal cuore saggio” (Armando Curcio Editore). Sensibilizza e istruisce i ragazzi sulla Educazione Digitale: sicurezza in Rete e sui dispositivi personali (smartphone in primis), tutela dei dati personali, reputazione digitale, cyberbullismo e corretto utilizzo dei videogiochi.
“Anche quest’anno – afferma il Consigliere delegato alla cultura e all’assistenza scolastica, Lorenzo Ansaldo – abbiamo voluto dare il nostro contributo a queste attività formative che sono molto importanti. Bisogna tenere alta l’attenzione per arginare piaghe sociali quali il cyberbullismo, l’adescamento in Rete, il furto d’identità. E’ indispensabile sensibilizzare, informare, formare e aggiornare i ragazzi sulle conseguenze dei loro comportamenti errati. Occorre però che anche le famiglie siano coscienti e mettano quotidianamente in pratica iniziative concrete per aiutare i ragazzi”.