“Il Parco di Portofino è una straordinaria biodiversità e mantiene peculiarità uniche al mondo, ma gli attuali confini non si toccano e non può essere una sentenza del Tribunale amministrativo a dettare i tempi di un percorso politico istituzionale che è in atto.
Ci auguriamo che il Ministero dell’Ambiente valuti anche le opportune azioni legali e amministrative a sostegno del confronto in atto e tenga in debito conto quanto gli è stato rappresentato in più occasioni da Regione Liguria, che ha raccolto le istanze dei sindaci dei territori.
Allargare il Parco da 3 a 20 Comuni sarebbe una cosa del tutto illogica perché andrebbe a congelare totalmente lo sviluppo di un territorio anziché favorirlo.
Pertanto, occorre lasciare i confini nei Comuni di Camogli, Portofino e Santa Margherita Ligure. Ovviamente pensando anche a progetti e iniziative per garantire ricadute turistico-economiche sul territorio dei Comuni limitrofi.
Il Parco di Portofino è una cosa molto seria. Deve garantire anzitutto livelli ambientali elevati e uno sviluppo sostenibile dal punto di vista naturalistico e poi turistico ed economico per l’intero comprensorio.
L’ultima proposta della Lega era quella di iniziare l’eventuale trasformazione in Parco Nazionale annettendo l’Area Marina Protetta a quella terrestre (mantenendo gli attuali confini individuati nel 1935 senza area contigua) con la ovvia ricaduta dei benefici su un’area molto più ampia e i flussi turistici distribuiti in modo intelligente per evitare sovraffollamenti che spesso oggi vediamo, ad esempio, nelle Cinque Terre”.
Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri regionali della Lega Sandro Garibaldi (vice capogruppo) e Alessio Piana commentando la sentenza di ieri del Tar del Lazio, che ha parzialmente accolto un ricorso sul perfezionamento e la conclusione del procedimento istitutivo del Parco Nazionale di Portofino.