Il Consiglio Federale dà il via alla tanto attesa riforma dei campionati professionistici, attraverso la modifica degli art.49 e 50 delle NOIF con il quale dalla stagione 2019-2020 si fissa il numero minimo delle squadre partecipanti ai campionati di Serie A, B e C in 18, 18 e 40 e con una norma transitoria che per la prossima stagione prevede che il campionato di serie B sia articolato in un girone unico da 20 squadre, con una 5a promozione dal campionato di Lega Pro rispetto alle 4 già previste.
“E’ stato un Consiglio ricco di decisioni epocali – ha commentato il Presidente federale Gabriele Gravina al termine dei lavori – a cominciare dalla modifica degli art. 49 e 50 di cui, con un pizzico di orgoglio, mi prendo merito in via assoluta ed esclusiva perché è un obiettivo storico ed è un premio alla mia tenacia. Era un obiettivo rincorso da anni: dopo gli strappi e le tensioni dell’estate scorsa, il Consiglio federale a maggioranza qualificata ha avuto la possibilità di avviare la riforma dei campionati, sancendo un principio che avevo indicato nella mia piattaforma programmatica: la golden share che assicura a ogni Lega la responsabilità politica di autodeterminare, in accordo con le altre Leghe interessate, il proprio format”.
In base al testo approvato in Consiglio Federale, ciascuna Lega potrà deliberare, dandone comunicazione alla Figc entro il 31 dicembre di ciascun anno, il numero di squadre partecipanti al proprio campionato e la relativa modifica entra in vigore a decorrere dalla stagione successiva a quella della sua adozione. Affinché la delibera della Lega possa avere efficacia è necessario che venga poi ratificata con delibera del Consiglio Federale d’intesa con le altre leghe interessate, esclusivamente laddove la modifica dell’ordinamento del Campionato abbia conseguenze sui meccanismi di retrocessione e promozione.
In caso di vacanza di organico nei campionati professionistici rispetto al numero che ogni lega ha individuato all’esito delle procedure di rilascio delle Licenze Nazionali, per revoca o decadenza dalla affiliazione o per mancanza di requisiti per la partecipazione al campionato, gli organici si integreranno esclusivamente attraverso la riammissione delle migliori classificate tra le società retrocesse della stessa lega. La presente disposizione non si applica tra la Lega nazionale Professionisti Serie C e la Lega Nazionale Dilettanti.
Solo nel caso in cui non vi sia un numero di squadre da riammettere sufficiente a colmare le vacanze di organico, si procederà attraverso la procedura di ripescaggio secondo i criteri deliberati dal Consiglio Federale.
Come detto, per la stagione 2019/20 la Norma transitoria approvata prevede che il campionato di serie B è articolato in un girone unico a 20 squadre, con la promozione dal campionato di Lega Pro di una quinta società. Laddove, l’organico del campionato di serie B per la stagione sportiva 2019/2020 dovesse risultare inferiore a 20 squadre, l’integrazione dell’organico verrà effettuata attraverso la riammissione delle migliori classificate delle società retrocesse dalla serie B nella stagione 2018/2019. Il Consiglio, infine, ha approvato la modifica dell’art. 50 delle Noif stabilendo che i cambiamenti di format e di loro collegamenti entra in vigore a partire dalla stagione successive e non più dalla seconda stagione successiva.
Cori razzisti e discriminatori
Con riferimento alla ‘Tutela dell’ordine pubblico in occasione delle gare’, il Consiglio ha approvato all’unanimità la modifica dell’art. 62 delle NOIF così come proposto dal presidente Gravina. Nello specifico, su segnalazione del responsabile dell’ordine pubblico in servizio allo stadio o dei collaboratori della Procura Federale in caso di cori o striscioni razzisti e discriminatori, viene introdotta l’interruzione temporanea della gara ad opera dell’arbitro e viene disposto che l’annuncio al pubblico venga dato a gioco fermo (con i giocatori al centro del campo). Resta immutata la competenza del responsabile dell’ordine pubblico a non dare inizio, a sospendere, anche definitivamente, la gara. Parimenti, con la modifica dell’art. 13 del Codice di Giustizia Sportiva, sono state reintrodotte le esimenti e le attenuanti per i casi di razzismo e discriminazione con l’obiettivo di riconoscere alle società e ai tifosi per bene di dare segnali molto importanti.
“In questo modo – ha spiegato Gravina – abbiamo semplificato le procedure togliendo responsabilità ad arbitro e IV uomo individuando nel delegato alla sicurezza e all’ispettore della Procura Federale il compito di segnalare eventuali cori razzisti. Abbiamo inoltre reintrodotto una serie di esimenti”. Il Presidente della FIGC ha poi voluto spiegare che “l’ipotesi della sospensione è un danno di immagine per il calcio italiano e un danno per i tifosi per bene” e che “le responsabilità devono essere singole e non collettive”, ma al tempo stesso ha voluto ribadire che “va fatto qualcosa affinché il calcio per bene possa vincere, dobbiamo sovrastare quegli episodi con il tifo sano”.
Altre modifiche regolamentari
Tenuto conto della particolare sofferenza di alcuni casi di società di Lega Pro, il presidente Gravina ha chiesto ed ottenuto delega per avviare l’iter (ex art. 16 delle Noif) per la contestazione dell’affiliazione di Matera e Pro Piacenza. Al riguardo, approvata anche la modifica dell’art. 8 del Codice di Giustizia Sportiva, con l’introduzione, in casi particolarmente gravi o di recidiva, della sanzione della retrocessione, dell’esclusione dal campionato o della non assegnazione del titolo di ammissione al campionato per il mancato pagamento delle ammende e di somme decise dai collegi arbitrali.
Sono state approvate inoltre: la modifica dell’art. 10 del Codice di Giustizia Sportiva, che introduce, a partire dalla prossima stagione sportiva, in caso di mancato pagamento degli emolumenti, ritenute Irpef e contributi Inps di alcune mensilità sino a quella di dicembre, la sanzione dell’esclusione dal Campionato di competenza della società inadempiente; la modifica all’art. 90 delle Noif che prevede dalla prossima stagione sportiva il divieto di tesseramento di calciatori per le società inadempienti, alle scadenze federali, nei pagamenti degli emolumenti, ritenute e contributi. Il blocco sarà disposto dalla Covisoc e sarà revocata dalla stessa in caso di avvenuto pagamento; la modifica dell’art. 53 delle Noif che prevede dall’1 luglio, in caso di esclusione dal campionato di competenza, che tutte le gare disputate non avranno valore di classifica.
Approvazione Budget 2019
Il Consiglio ha approvato all’unanimità il Budget 2019, che è stato predisposto sulla base dello Statuto federale, delle norme organizzative interne e del regolamento di amministrazione e contabilità. Il budget 2019 presenta un risultato di – 9 mio €. Il Margine operativo lordo è a pari a + 5,8 mio € e il Risultato ante imposte risulta pari a – 1,1 mio €. Il risultato finale di – 9 mio € risente di una stima delle imposte di 7,9 mio €.
Il Presidente federale ha evidenziato come il risultato del budget 2019 risulta allineato al valore del budget 2018, peraltro in considerazione della circostanza che risente di una riduzione dei ricavi dello sponsor tecnico Puma di circa – 2 mio € e dall’impatto negativo di circa + 2,2 mio €, connesso alle politiche federali in tema di addebito alle componenti federali delle spese arbitrali dei campionati dilettantistici.
“Abbiamo approvato un budget in linea con il 2018, ma consentitemi con maggiore efficienza: partiamo infatti – ha precisato Gravina – con lo stesso disavanzo, ma con due handicap, come la riduzione dello sponsor tecnico di 2 milioni e investimenti per altrettanti 2 milioni sulle spese arbitrali dei campionati dilettanti. Abbiamo comunque preso un impegno per potenziare l’area dei ricavi per avere maggiori opportunità di investimenti in particolare per settori giovanili, settore tecnico, formazione, infrastrutture e calcio femminile”.
Comunicazioni
Il Consiglio si è aperto alle ore 10.30 alla presenza dei consiglieri: Miccichè, Lotito e Marotta per la Lega di A; Balata per la Lega B; Ghirelli, Baumgartner e Lo Monaco per la Lega Pro; Sibilia, Acciardi, Baretti, Franchi, Frascà per la Lega Nazionale Dilettanti; Tommasi, Calcagno e Zambrotta per gli atleti; Beretta per gli allenatori; il presidente dell’AIA Nicchi; il presidente del Settore Tecnico Rivera; il presidente del Settore Giovanile e Scolastico Tisci; il segretario federale Di Sebastiano; il membro UEFA nel Consiglio FIFA Christillin.
In apertura, Gravina aveva illustrato al Consiglio una proposta relativa all’istituzione di una Commissione che analizzi, con un approccio storico/scientifico, le diverse richieste pervenute alla FIGC riguardo l’assegnazione di scudetti di stagioni sportive dell’inizio del secolo scorso (tra i casi da citare quelli di Lazio, Genoa, Bologna e Torino ndr). A tal proposito Gravina ha ottenuto delega per dare incarico al vice presidente della Fondazione Museo del Calcio Matteo Marani di coordinare una commissione composta da ricercatori e professori universitari. “Solo così infatti, – ha commentato il Presidente – ritengo si possa finalmente dare valore al senso storico dei fatti e consentire a tutti di farsi la propria opinione senza preconcetti o precostituite posizioni faziose dettate dal tifo”.
Annunciato inoltre il conferimento dell’incarico di Direttore Generale della FIGC a Marco Brunelli, già DG e Amministratore Delegato della Lega di A.
In ultimo, il presidente federale, avvalendosi della relazione dei tecnici, ha informato il Consiglio in merito alle questioni legate all’adeguamento dello Statuto ai principi emanati dal CONI. A tal proposito, è stata data comunicazione sulla nomina a Commissario ad acta del Prof. Gennaro Terracciano da parte della Giunta del CONI. “Lavoreremo per dare il nostro contributo di idee al commissario, tenuto anche conto che da quanto ci risulta potrebbe esserci una proroga ai tempi per l’adeguamento delle norme”. Nella conferenza seguita al Consiglio, alla domanda sulle speranze in vista della presentazione della nuova società “Sport e Salute” prevista domani all’Acquacetosa, Gravina ha ribadito la posizione della Federcalcio: “Siamo stati una Federazione che sul piano dei numeri e dal punto di vista della socializzazione ha dimensioni, impegno e investimenti importanti, e questi sono aspetti rilevanti in tema di redistribuzione delle risorse. Mettiamo le nostre energie a disposizione dello sport italiano, ciò nonostante abbiamo subìto e ingoiato negli anni una riduzione di fondi da 80 a 30 milioni anno. La FIGC vuole dare risalto e rispettare la dignità di tutti gli sport, ma rivendichiamo per il calcio un ruolo guida e vorremmo ricevere lo stesso rispetto dagli altri sport. Non entriamo nel rapporto di conflittualità dialettica che c’è stato, non ritengo si possa entrare in rotta di collisione con un Governo che il Paese ha democraticamente espresso”.