“Abbiamo votato convintamente contro il nuovo sistema di calcolo della Tari e le nuove tariffe, che aumentano la tassa a famiglie e negozi di prossimità, mentre la dimezzano alle banche sul territorio comunale. Abbiamo votato contro, perché a fronte di un minimo aumento del costo complessivo della raccolta (38mila euro per tutta la città) i sestrini vedranno crescere i costi senza rispettare il tanto sbandierato principio del “chi più inquina, più paga”.
Lo hanno dichiarato ieri i consiglieri del centrodestra Diego Pistacchi (Sestriamo/Forza Italia) e Marco Conti (Fratelli d’Italia), spiegando la loro opposizione agli aumenti Tari nel Comune di Sestri Levante.
“La maggioranza – hanno aggiunto – ha prodotto simulazioni, schedine, casi particolari, spostato pertinenze per cercare di raccontare che il tributo diminuirà alle famiglie.
I documenti, però, parlano chiaro: le utenze domestiche pagheranno più di prima.
Pagheranno di più i nuclei familiari da tre persone, che sono oltre la metà dell’intera cittadinanza, perché qualcun altro pagherà meno. E lo faranno perché con questa misura si è voluto ancora una volta colpire i non residenti, per convenzione inseriti in questa fascia.
Per soddisfare la fobia di questa amministrazione contro i non residenti (che pagheranno di più pur producendo per logica ed evidenza meno rifiuti di chi vive a Sestri tutto l’anno, smentendo il presunto principio di equità raccontato) si sono colpiti quei sestresi “colpevoli” di essere solo in tre.
La Tari diminuirà a chi ha le case più grandi e aumenterà a chi le ha più piccole. Così pure tra le attività commerciali, si sono colpite le piccole attività, i negozi di alimentari, frutta e verdura, pescherie, ristoranti e alberghi, bar e pizzerie per dimezzare la Tari alle banche ma aumentarla agli uffici, si sono privilegiati gli insediamenti industriali rispetto a quelli artigianali. E così via.
Questa è la promessa rimodulazione della Tari? Questo è il taglio del 10% assicurato alle famiglie in campagna elettorale?”.