Il “flash mob” delle sinistre è stato un flop
Circa 50-60 persone, più giornalisti e agenti della Digos, stamane si sono radunate davanti alla sede dell’Assemblea legislativa della Liguria, dove poco dopo le 10.30 si è iniziata la seduta consiliare con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia al governatore Giovanni Toti depositata da M5S, Pd, Lista Sansa, Linea Condivisa, ma non Azione.
E proprio il consigliere regionale di Azione, l’ex dem Pippo Rossetti confluito nel partito di Carlo Calenda, stamane si è fatto marcare assente per motivi personali di salute.
Il “flash mob” delle sinistre è stato un flop. Quasi più gente fuori che dentro l’aula consiliare, dunque, dove la quarantina di posti del pubblico sono stati riempiti anche dai sostenitori del centrodestra e lo spazio del “pre-emiciclo” è stato riempito dai funzionari dei vari gruppi consiliari.
La cinquantina di manifestanti ha posizionato 74 scarpe vuote (ogni 1000 euro di finanziamento elettorale contestato dai pm a Toti) sul lato destro dell’ingresso della sede del consiglio regionale con il cartello “la corruzione fa sparire le persone comuni” a firma dell’associazione di sinistra “Genova che osa”.
Inoltre, sono stati lasciati per terra uno striscione “contro mafia e corruzione politica” e issati alcuni cartelli contro il governatore ligure.
“Abbiamo raccolto 20mila firme per chiedere le dimissioni di Toti” hanno sostenuto i manifestanti.