“Leggiamo sulla stampa cittadina che questa giunta, ma in particolar modo l’assessore Garassino non ha altro in testa che gli sgomberi. In questo caso dei centri sociali e in modo particolare lo Zapata.
Non sprecheremo tempo a spiegarti l ‘importanza che nei tanti anni ha avuto il centro sociale. Quante iniziative quanta storia. Tu in quegli anni provavi senza nemmeno riuscirci ad insegnare a giocare a tennis.
Ascolta bene Garassino, chi ti parla non e qualche indifeso o qualche sfortunato. Chi ti parla manda avanti pezzi interi di porto, manda avanti pezzi di città. Non passa il tempo intrallazzando con i nazisti e perseguitando gli sfortunati come fai tu.
Le cose cambiano e ci ricorderemo di te. Pensa bene a quello che dici o che fai. Genova non perdona”.
E’ il testo del post pubblicato ieri sera su Fb dai responsabili del Collettivo autonomo lavoratori portuali (Calp) di Genova, che è stato condiviso anche sulla pagina del social network del centro sociale Zapata in via Sampierdarena, che hanno ringraziato quelli del Calp: “Grazie compagni, non un passo indietro! Qui siamo e qui restiamo”.
Garassino a Rossi: centro sociale Zapata primo da sgomberare, poi Terra di nessuno
Toni minacciosi contro Garassino, solidarietà da Rossi: ora sgombero centri sociali
Il post sulla pagina Fb del Calp fino a stamane ha ricevuto un centinaio di “like” e oltre venti condivisioni.
I toni minacciosi si riferiscono all’annuncio, avvenuto durante il consiglio comunale di ieri, da parte dell’assessore alla Sicurezza Stefano Garassino (Lega) che, rispondendo a un’interrogazione del consigliere leghista Davide Rossi, ha annunciato gli sgomberi per i centro sociali Zapata (per primo) e Terra di Nessuno in via Bartolomeo Bianco al Lagaccio.
Irruzione e assedio cena Giovani leghisti: rivendicazione del centro sociale Aut Aut 357
Cena della Lega per Balilla con Rixi e Crippa: irruzione e assedio antagonisti centri sociali
Non è la prima volta che i fedelissimi di Matteo Salvini finiscono nel mirino di appartenenti ai centri sociali. L’ultimo episodio risale al dicembre scorso, quando si era registrata un’irruzione e l’assedio alla cena dei Giovani leghisti in via Ponte Calvi, nel Centro storico genovese, dove erano presenti anche il viceministro Edoardo Rixi e l’onorevole Andrea Crippa.