Si apre domani, e proseguirà fino al 4 ottobre, la pesca nelle acque interne della regione con una sola novità:
una delibera regionale, per ora bloccata dal TAR in attesa di chiarimenti, che autorizza gli abbattimenti di cormorani, colpevoli di mangiarsi i pesci liberati per il ripopolamento.
Per il resto continua la consueta svendita della fauna ittica che ancora sopravvive nei torrenti e laghi della Liguria; per pescarli è stata abolita la licenza di pesca e basterà munirsi di un versamento di 45,45 euro, ridotti a 22,72 per ultra 65enni, azzerati per giovani fino a 16 anni e disabili e di un tesserino dove segnare le catture; nessuna categoria di cittadini che sfrutta un bene pubblico, a parte i cacciatori, viene trattata così bene dalle istituzioni.
La Protezione Animali savonese lamenta che continuano invece i massicci ripopolamenti, a cura della Regione e delle associazioni dei pescatori, con migliaia di poveri pesci d’allevamento, liberati pochi giorni fa in acque e condizioni a loro sconosciute, necessari per garantire ai pescatori, per fortuna sempre meno, prede facili da far agonizzare lentamente, in nome di un consumismo disgustoso a danno di esseri viventi che hanno la sfortuna di essere muti.