«Siamo all’inizio di un nuova era per Internet e per la nostra azienda».
Comincia così la lunga lettera pubblicata dalla rivista americana Forbes, con cui Mark Zuckerberg, ceo e fondatore di Facebook, ha presentato la nuova era cioè la creazione di Meta. Riportiamo i tratti più indicativi della lettera dove è spiegato il cambiamento in atto. «Sarà un’azienda di tecnologia sociale – come lui stesso la definisce – che darà ufficialmente vita al Metaverso, una terza dimensione ibrida in cui l’online e l’offline si completano a vicenda e creano una realtà che va ‘oltre’ l’immaginazione». Non a caso il logo della nuova azienda è l’8 rovesciato, simbolo dell’infinito.
La società di Mark Zuckerberg cambia nome e diventa Meta. L’obiettivo è quello di incentrare il futuro della compagnia sul Metaverso, una piattaforma futuristica ad altissimo livello di tecnologia per la quale investirà anche in Europa. Ma sarà solo questa la ragione? Proviamo a capirne di più confrontando opinioni e le dichiarazioni leggendo la sua lettera..
«A scuola studiavo i classici greci e latini, la parola ‘meta’ deriva dalla parola greca che significa ‘oltre’. Per me, simboleggia che c’è sempre altro da costruire e c’è sempre un capitolo successivo della storia. La nostra è una storia che è iniziata in una stanza del dormitorio scolastico ed è cresciuta oltre tutto ciò che immaginavamo. In una famiglia di app che le persone usano per connettersi tra loro, trovare la propria voce e avviare attività, comunità e movimenti che hanno cambiato il mondo». Scrive il Ceo e fondatore di Facebook.
Mark Zuckerberg ha annunciato che vuole rivoluzionare il mondo del web creando il Metaverso.
Sarà una forma di Internet in cui non ci sia distinzione tra virtuale e reale. Investendovi per 10 miliardi di dollari l’anno per creare un’ ecosistema aperto: tutto l’opposto del social Facebook. Il Metaverso, quindi dovrebbe essere un ibrido delle odierne esperienze sociali online. Dovrebbe essere in tre dimensioni o proiettate nel mondo fisico. L’obiettivo è far vivere esperienze coinvolgendo tutti e tutti insieme, anche con quelle persone che fisicamente nel mondo ‘reale’ non potresti avere vicino, perché in un altro spazio, in un altro luogo, in un’altra città.
«Nel Metaverso sarai in grado di fare quasi tutto ciò che puoi immaginare. ̶ spiega Zuckerberg ̶ stare insieme ad amici e familiari, lavorare, imparare, giocare, fare acquisti, creare e vivere esperienze completamente nuove che totalmente differenti a quelle che viviamo oggi con i computer e i telefoni di oggi.
In questo futuro, sarai in grado di teletrasportarti istantaneamente come un ologramma per essere in ufficio senza fare il pendolare, a un concerto con gli amici o nel soggiorno dei tuoi genitori per recuperare il ritardo. Questo aprirà più opportunità, non importa dove vivi. Sarai in grado di dedicare più tempo a ciò che conta per te, ridurre il tempo nel traffico e ridurre le tue emissioni di CO2». Conclude Zuckerberg.
Fino a poco tempo fa era un’idea della letteratura fantascientifica, un mondo immaginato più volte e visto nella serie Tv Black Mirror o dal film ‘Ready Player One’ di Steven Spielberg. Oggi sembrano esserci i margini perché diventi realtà. Ma si prospetta un percorso lungo e costoso che solleva qualche dubbio etico. ABov