Si è soffiata il naso mentre era alla guida della sua auto prima di immettersi su una strada provinciale e ha riferito di essere stata, incredibilmente, sanzionata da un solerte agente della Polizia locale di Carcare.
L’episodio, secondo quanto raccontato, è successo nei giorni scorsi nel territorio del Comune dell’entroterra savonese. Vittima del zelante agente risulta un’insegnante del posto, che stava rientrando a casa.
Secondo il pubblico ufficiale la conducente sarebbe stata impossibilitata a manovrare correttamente perché in mano aveva un oggetto non identificato. Ossia, come ha spiegato l’insegnante, il fazzoletto per pulirsi il naso.
Nota a margine, non è stata possibile la contestazione immediata in quanto l’agente della Polizia locale sarebbe stato impegnato in altra attività.
Aggiornamento.
A seguito della pubblicazione della notizia sugli organi di stampa, il sindaco di Carcare Rodolfo Mirri ha spiegato che l’insegnante “non è stata multata perché si è soffiata il naso mentre era alla guida, ma perché in mano aveva il telefono cellulare.
Ho sempre detto che gli agenti della Polizia locale dovrebbero usare buon senso, ma in questo caso mi sembra che la vicenda sia stata strumentalizzata e penso che dietro ci sia anche qualcuno della vecchia maggioranza.
Appena appresa la notizia mi sono immediatamente confrontato con i responsabili della Polizia locale. Se mi avessero confermato che la causa del verbale fosse stato davvero il fazzoletto, avrei chiesto scusa alla popolazione e avrei punito gli agenti, ma per fortuna non è stato così.
Mi chiedo come mai la professoressa abbia già pagato la multa e non abbia deciso di fare ricorso, che sicuramente avrebbe vinto se la causa fosse stata il fazzoletto. Tra l’altro, la multa risale a un fatto accaduto circa un mese fa, a fine maggio, e viene fuori soltanto ora”.
In sostanza, quindi, sul verbale viene specificato che la donna era impossibilitata a manovrare correttamente perché in mano aveva un “oggetto non chiaramente identificabile”, che secondo l’insegnante era “il fazzoletto”, mentre secondo la versione della Polizia locale, raccolta dal sindaco di Carcare, era “il telefono cellulare”.
Sul verbale, però, che ricordiamo è “irripetibile” ossia non si può modificare durante un eventuale giudizio, non risulta specificata né menzionata la parola “telefonino”. La donna si rivolgerà a un legale per fare valere i suoi diritti.