Silvicoltura, essenziale preservare le attività boschive, coldiretti incontra i soci per parlare di trasparenza ma preoccupano le limitazioni in Liguria
Silvicoltura, essenziale preservare le attività boschive, Coldiretti Savona ha incontrato i soci per parlare di silvicoltura: si sono tenuti nei giorni scorsi le riunioni informative sul Regolamento EUTR 2013, che mira a contrastare il commercio di legno di provenienza illegale, proibendone l’immissione e commercializzazione sul mercato europeo.
Un percorso che Coldiretti ha voluto mettere a disposizione dei produttori per garantire maggiore trasparenza sulla tracciabilità della filiera del legno.
La realtà silvicola è una delle realtà preminenti della Liguria, una regione che ha un patrimonio boschivo di più di 390.000 ettari, uno tra i più importanti e grandi d’Italia, pari al 74% della superficie totale.
E’ pertanto essenziale sostenere la filiera del legno e tutte le attività che garantiscono la manutenzione di queste aree costituendo un importante strumento per preservarle dal rischio idrogeologico. Il settore però, è già stato colpito dalle chiusure legate all’emergenza sanitaria, e adesso preoccupano fortemente le nuove limitazioni introdotte per il contenimento della peste suina africana.
“Le chiusure legate alla pandemia avevano già avuto importanti ripercussioni sul settore silvicolo, –affermano il Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna e il Direttore Provinciale Antonio Ciotta– e adesso i nostri soci sono preoccupati per il nuovo stop alle attività imposto dalle normative legate alla peste suina.
Per la provincia di Savona il bosco costituisce una risorsa estremamente importante, soprattutto per la Valle Bormida, perla verde d’Italia, ed è essenziale per noi salvaguardarlo attraverso una corretta manutenzione. Parliamo di attività che permettono di preservare il nostro territorio dall’abbandono e dai dissesti idrogeologici svolgendo così un ruolo determinante per la tutela ambientale e la sicurezza della popolazione.
Se le attività silvicole si fermano, si blocca la prevenzione da frane e alluvioni, che nel territorio ligure non sono affatto rare, e aumenta anche il rischio di incendi che peraltro in Italia, dall’inizio del 2022, sono più che quadruplicati rispetto all’anno scorso spinti dal vento, dalle alte temperature e dall’assenza di precipitazioni.
Solo due giorni fa un vasto incendio ha interessato la zona di Cairo Montenotte: ogni volta che questi roghi divampano portano danni non solo all’ambiente ma anche all’economia, all’occupazione e alle comunità delle aree colpite. Per difendere i nostri boschi –concludono Grenna e Ciotta- servono le giuste condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali”.