Un uomo di mezza età si isola dal mondo ritirandosi in campagna: la riconquistata libertà convive con momenti di nostalgia
Che Lucia Calamaro sia una delle drammaturghe e registe più interessanti della scena italiana e europea è ormai un dato di fatto. Dall’incontro con un attore del calibro di Silvio Orlando è scaturito un esito scenico davvero notevole: basti leggere alcune delle recensioni che hanno accolto Si nota all’imbrunire per averne conferma.
Sara Chiappori, su Repubblica: «Una commedia piena di grazia, struggimento, ironia. Con scaltrezza individua i sintomi del male di vivere e li trasforma in ammaliante materia teatrale, li puntella con ottime battute, li immerge nel quotidiano ma li fa risuonare oltre il naturalismo. I suoi personaggi sono buffi, inadeguati, fragili, si concedono digressioni colte, ma senza esagerare, perché anche una mela può essere oggetto di discussione». Antonio Audino sulSole24ore: «Nel presentarci dei fragili individui, racconta, in fondo, la definitiva sconfitta di quella che potremmo definire la borghesia “per bene” del nostro Paese, quella degli agiati professionisti, colti e di buone maniere, sempre pieni di interrogativi su se stessi e sul mondo». Magda Poli sul Corriere della Sera: «Con capacità di indagine del quotidiano, di andare a fondo dell’animo umano, scandagliato, osservato, fatto trapelare, l’autrice mette in scena la solitudine, l’incapacità di vivere rapporti voluti ma temuti. Protagonista è uno straordinario Silvio Orlando che disegna, con verità stralunata, un uomo complesso, arcigno e sgarbato quanto ironico».
Rodolfo Di Giammarco, ancora su Repubblica: «Orlando si è immedesimato nel più profondo, toccante e maturo personaggio della sua vita teatrale, accostando al massimo le proprie doti innate di comicità e affanno in una commedia cucitagli addosso con genialità dall’autrice e regista, finora drammaturga di culto eversiva e metafisica».