Sapeva che avrebbe dovuto danzare con tutta la passione e attenzione possibile per migliorare l’ 87.8093 dei preliminari e coltivare l’ambizione di scalare un altro gradino della classifica mondiale del tecnico. L’obiettivo era la canadese Jacqueline Simoneau, 1.3434 di vantaggio, quinta in partenza.
Linda Cerruti fluttua nell’acqua con delicatezza, cerca gli allunghi che ancora non ha trovato, la pulizia dei gesti seppur semplici. Rapisce l’attenzione con giochi di mani e piedi, braccia e gambe che disegnano armonie leggiadre e impetuose a seconda del ritmo: che sia un pizzicato o un arpeggio tratti da “Insomnia” di Alexey Arkhipovskiy, virtuoso della balalaica, che accompagna la coreografia di Gana Maximova. L’intro dell’esercizio, nel totale silenzio, conquista l’attenzione del pubblico al Yeomju Gymnasium di Gwangju come nei preliminari. La doppia capriola all’indietro induce allo stupore. La 25enne savonese – vice campionessa europea del libero, che ha già conquistato 15 medaglie europee – appare più stabile in acqua, consapevole, determinata e viene valutata 88.0378 (26.6 per l’esecuzione, 26.8 per l’impressione artistica e 34.6378 per gli elementi). Purtroppo non bastano all’atleta tesserata per Marina Militare e RN Savona per andare oltre il sesto posto dei mondiali di Budapest, raggiunto scalando una posizione alla volta dopo il nono a Shanghai 2011 per l’esordio iridato a 17 anni, l’ottavo di Barcellona 2013, il settimo di Kazan 2015. Al quinto posto si conferma la canadese Jacqueline Simoneau che si migliora in 89.2932 congelando posizioni e persino la distanza nel punteggio come due anni fa. “Sono contenta della finale – racconta Cerruti – Ho nuotato meglio rispetto ai preliminari malgrado qualche elemento ancora da perfezionare. E’ un esercizio difficile, nuovo, su cui abbiamo cominciato a lavorare a marzo. La prossima stagione sarà pronto”. Soddisfatta anche il cittì Patrizia Giallombardo: “Linda ha disputato una bellissima finale, correggendo gli errori commessi nei preliminari. Per lei sarà un mondiale molto difficile perché prenderà parte a otto esercizi, ovvero a 15 routines. Sono sicuro che faremo bella figura”.
La finale non cambia la classifica dei preliminari; quasi non servisse il secondo turno. Tutto confermato, perfino il miglioramente del punteggio appare proporzionato. Speriamo che il metro di giudizio cambi nel corso della settimana perché rattrista considerare il sacrificio di federazioni e atleti mortificato da voti espressi senza coraggio.
Pertanto la campionessa mondiale russa Svetlana Kolesnichenko si conferma d’oro con 95.0023 punti; nettamente avanti alla vice campionessa dal 2015, già bronzo due anni prima nella sua Barcellona, Ona Carbonell, con 92.5002. La giapponese Yukiko Inui precede (con 92.3084 contro 91.3014) la 17enne ucraina Marta Fiedina, che ha sostituito la miss Anna Voloshyna, pluricampionessa e bronzo uscente.
Finale del solo – routine tecnica
1. Svetlana Kolesnichenko (Rus) 95.0023
2. Ona Carbonell (Esp) 92.5002
3. Yukiko Inui (Jpn) 92.3084
4. Marta Fiedina (Ukr) 91.3014
5. Jacqueline Simoneau (Can) 89.2932
6. Linda Cerruti (Ita) 88.0378