“C’è un pezzo della nostra provincia che rimane senz’acqua ogni tre per due, e voi vi perdete in beghe amministrative”.
Il sindaco di San Bartolomeo al Mare Valerio Urso è davvero arrabbiato per quando riguarda la situazione che si è venuta a determinare per la rottura dell’acquedotto Roja della scorsa notte.
In una lettera aperta esprime tutta la propria rabbia e le motivazioni.
“Ho deciso – ha spiegato Urso – di non partecipare alla riunione odierna dei sindaci, convocata a Sanremo per fare il punto della situazione sulla questione dell’acquedotto dopo le due rotture che hanno determinato la sospensione dell’erogazione per il pomeriggio di ieri, la notte scorsa e la giornata odierna.
Sperando che i tecnici riescano a metterci una pezza anche questa volta, mi domando cosa stiamo aspettando a dar corso alla soluzione definitiva, che prevede la posa di un nuovo tubo in grado di risolvere le problematiche del Golfo dianese e di San Bartolomeo al Mare, il mio paese.
Sono cinque anni che stiamo aspettando che le amministrazioni di Sanremo, Imperia, Ventimiglia, decidano di conferire le proprie reti idriche a Rivieracqua, società appositamente costituita, e la rendano definitivamente operativa.
Abbiamo nominato un comitato tecnico del quale non hanno notizie da tempo.
Ciò nonostante, ognuno prosegue il proprio percorso amministrativo, politico, elettorale, come se niente fosse, come se questi nostri territori a chiara vocazione turistica non avessero bisogno, per poter sopravvivere, di risolvere definitivamente questo problema.
Così come, ovviamente, ne hanno bisogno i cittadini residenti, i quali vengono privati di una vita normale a causa delle non decisioni dei signori che amministrano queste città. Per non parlare del tempo e delle risorse, fisiche, morali e finanziarie, che tutte le piccole amministrazioni come la mia hanno dovuto impegnare, letteralmente sprecare, per le beghe politiche e amministrative irrisolte dei Comuni e delle società a loro collegate.
Mi spiace per i cittadini degli altri Comuni imperiesi che oggi proveranno l’ebbrezza del rimanere senz’acqua, meno, molto meno, mi spiace per i loro amministratori che ad agosto, quando i miei concittadini erano gli unici a dover subire quest’onta, hanno silenziosamente lasciato passare il problema, dimenticandosi di essere solidali, pensando ognuno al proprio orticello.
Mi domando con quale faccia ci siano oggi amministratori pubblici in campagna elettorale, pronti a chiedere voti per le Regionali, per sé o per i propri amici, facendo ragionamenti sulle strutture da fare, sulla vocazione turistica, sui collegamenti con l’entroterra o la promozione dell’enogastronomia, quando c’è regolarmente, costantemente, continuamente, un pezzo della nostra provincia che rimane senz’acqua ogni tre per due”.