A Olbia strappato manifesto in un “sabba sinistro”. A Sori deturpato
Meloni. Si infiamma la campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche del prossimo 25 settembre.
Ormai i duelli in tv, anche aspri, con insulti e quant’altro durante i talk show, non si contano più.
Nel mirino ultimamente Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia che ha strappato la pole position anche a Matteo Salvini. Ora è lei oggetto di attenzione degli haters. La Meloni viene attaccata da più fronti. Non ultimo anche dai “Ferragnez”. Critiche anche al marito che lavora per Mediaset.
Tutto è lecito, o quasi. Ultimamente, però si sta superando il limite.
Ad Olbia, ieri sera c’è stata, infatti, una violenta manifestazione proprio contro lei, la Meloni, che ha visto in una specie di “sabba sinistro”, un gruppo di giovani donne strappare, al canto di “chi non salta, fascista è…è!”, un grosso manifesto elettorale, posizionato nella città sarda.
Tale video ha fatto il giro sui social in particolare su Twitter che, nel frattempo, è tornato a funzionare.
Il video
Protesters tearing down a billboard poster of fascist politician Giorgia Meloni in Olbia, Sardinia pic.twitter.com/rGCcCgYlNH
— Radical Graffiti (@GraffitiRadical) August 29, 2022
Quello che dà fastidio al di là del pensiero politico e del gesto, le reazioni di diverse persone che approvano quanto fatto ad Olbia. Ci sono state tante le reazioni di gioia per il manifesto strappato, ma anche di sdegno per l’episodio.
La Meloni, dal canto suo su Facebook replica: “In apparenza sembravano degli pseudo-rivoluzionari figli di papà intenti a strappare per divertimento un manifesto elettorale di Fratelli d’Italia. In realtà, semplicemente riproducendo il video al contrario, sono dei bravi ragazzi che stanno riattaccando un mio manifesto un po’ piegato.
Grazie ragazzi, un esempio di educazione e rispetto verso il prossimo. Il 25 settembre vinceremo anche per voi”.
Anche a Genova e in provincia di Genova, a Pieve Ligure al confine con Sori, alcuni manifesti, proprio della Meloni, sono stati deturpati.
Quello che viene da chiedersi, al di là delle possibili denunce che possono essere fatte, è: “ma è questo il giusto modo di fare campagna elettorale? Sinceramente crediamo di no!. Siamo convinti che da qui al 25 settembre ne vedremo delle belle.”