Carige, possibile fusione? La manovra messa a punto dall’ad Fabio Innocenzi e dal presidente Pietro Modiano prevede un rafforzamento di 400 milioni, il doppio di quello di cui si è discusso nei mesi scorsi, in cui la parte del leone la farà lo Schema Volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd).
A far lievitare i costi dell’intervento sono stati gli esiti di un’ispezione della Bce sul portafoglio crediti, a cui Carige ha risposto con 219 milioni di euro di ulteriori rettifiche, che hanno portato i conti dei primi nove mesi in rosso per 190 milioni di euro.
Intanto, oggi il titolo Carige ha chiuso la seduta a Piazza Affari con un tonfo del 48,65% a 0,0019 euro, scontando l’annuncio dell’aumento di capitale di 400 milioni e il rosso da 190 milioni di euro.
“Abbiamo una banca pulita” ha assicurato Modiano, mentre Innocenzi ha parlato di “giornata importante” per Carige, messa “in sicurezza” con “un’operazione più ampia di quella ipotizzata inizialmente” per dare “un segnale forte” al mercato.
“Piena soddisfazione” è stata quindi espressa anche dal Governo Lega-M5S.
“Lo scudo del Fitd – ha spiegato il premier Giuseppe Conte – garantisce il rispetto dei requisiti patrimoniali, pone le condizioni per il rapido completamento del previsto aumento di capitale e assicura al nuovo management le condizioni per idonee strategie industriali, inclusa la valutazione di possibili aggregazioni”.
Il piano di Carige in sostanza prevede un bond subordinato da 320 milioni che verrà sottoscritto dallo Schema Volontario. L’emissione salirà a 400 milioni se i grandi soci sottoscriveranno una ulteriore tranche da 80 milioni a loro destinata. Carige estinguerà il bond all’inizio del 2019 con un aumento da 400 milioni, su cui l’assemblea voterà il 21 dicembre. In caso di inoptato sarà il Fidt a sottoscrivere le azioni convertendo il bond.
Il primo azionista Malacalza Investimenti, nonostante abbia espresso anche nei giorni scorsi l’intenzione di sostenere Banca Carige, stavolta salterà un giro e di fronte alla situazione l’investitore ha detto ‘per favore no’ ma senza che questo corrisponda a un disimpegno.
“Siamo contenti dell’azione di risanamento – ha spiegato oggi Mattia Malacalza – ci auguriamo che la banca si concentri sul supporto al territorio”.
La sua famiglia ha investito oltre 400 milioni in Carige, la gran parte dei quali ormai ‘evaporati’ in Borsa.
Banca Carige, presidente Modiano: Malacalza ha detto no ad adesione bond