“Io di passare per criminale mi sono rotto il ca…., soprattutto se lo fa chi è stato ministro della Giustizia, che certi termini non deve utilizzarli”.
Lo ha dichiarato ieri il viceministro genovese del Mit Edoardo Rixi, segretario della Lega in Liguria e candidato come capolista in provincia di Genova alle elezioni regionali, durante la presentazione dei candidati nella sede del Carroccio in via Macaggi.
Lo sfogo è arrivato come replica indiretta alle parole di Andrea Orlando (Pd), candidato presidente del centrosinistra, che più volte ha accusato lo sfidante Marco Bucci di far parte di un “sistema criminogeno” e di essere andato “coi delinquenti girandosi dall’altra parte”.
“Mentre il mio partito non ha nessun problema – ha spiegato Rixi – nel Pd qualche problema c’è. Non voglio fare mia un’espressione lontanissima da me che è quella usata da Nicola Morra (ex presidente della commissione parlamentare Antimafia e candidato alle elezioni regionali in Liguria, ndr) ma in questa campagna elettorale direi: chi è senza peccato scagli prima pietra”.
Il riferimento è al coinvolgimento di Mauro Vianello, imprenditore e considerato l’uomo del Pd in porto a Genova, coinvolto nella maxi inchiesta per corruzione che ha portato all’arresto ai domiciliari e poi alle dimissioni dell’ex governatore Giovanni Toti.
“Io a Toti ho sempre detto quello che pensavo, vorrei capire anche se c’è una discontinuità o meno rispetto a Vianello. Mi sembra che di là ci sia una continuità.
Bisogna essere chiari: Marco Bucci è indipendente e autonomo da qualsiasi condizionamento, come possono testimoniare il 90% dei dipendenti del Comune di Genova e tutti gli assessori. Può sbagliare o non sbagliare, ma è sicuramente in buona fede.
Se facciamo una campagna elettorale in Liguria facciamola bene e pulita da entrambe le parti, evitando di fare certe insinuazioni”.
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