I legali di Alberto Scagni, l’uomo che il 1° maggio 2022 ha ucciso la sorella Alice a Genova Quinto, stanno puntando allo sconto di pena.
Gli avvocati Mirko Bettoli e Alberto Caselli Lapeschi hanno presentato un ricorso in Cassazione, sostenendo che non vi sia stata premeditazione. L’udienza è fissata per l’8 ottobre.
In primo e secondo grado, Scagni è stato condannato a 24 anni e sei mesi, con il riconoscimento della seminfermità mentale.
Tuttavia, i giudici non hanno riconosciuto le aggravanti della crudeltà e dell’uso di un mezzo insidioso, ovvero il coltello nascosto in un sacchetto di plastica.
Secondo i legali di Alberto Scagni, dovrebbe decadere anche l’aggravante della premeditazione, poiché non sarebbe stata provata e risulterebbe incompatibile con il vizio parziale di mente.
Se la Suprema Corte dovesse accogliere il ricorso, rinviando il caso alla Corte d’assise d’appello di Milano, Scagni potrebbe optare per il rito abbreviato e beneficiare dello sconto di pena previsto per questo tipo di procedimento.
In tal caso, la condanna potrebbe essere ridotta a 16 anni.