La testimonianza di Riccardo Rossi, medico veterinario del Cras Piacenza
È una serata piovosa, di quelle in cui ti viene voglia di sentire cose interessanti al calduccio. La sala del Consultorio CSTCS (Centro Studi Terapia della Coppia e del Singolo), in via Ippolito d’Aste 7, a Genova, è piena. Sono le ore 18 di venerdì 24 gennaio 2020, e l’Associazione genovese no profit SOS Animali Selvatici ed Esotici propone uno dei suoi incontri culturali bimestrali, aperti al pubblico, che stanno avendo sempre più seguito. “Non me ne perdo uno!”, si vanta un signore seduto nelle prime file.
La dott.ssa Maddalena Iannaccone, medico veterinario che, come specialista in Allevamento, Igiene e Patologia Specie Acquatiche, consulente per Animali Esotici, direttore sanitario del “Centro Veterinario Il Mondo degli Animali Esotici”, ha fondato e presiede l’Associazione SOS, introduce la serata prima ancora del suo ospite.
Lei ‘adora’ – e sottolinea questo termine – il rapporto che si crea tra uomo e animale. La fotografia di apertura sul grande schermo mostra una veduta di Puerto Pirámides, sulla penisola argentina di Valdés, che è quasi alla latitudine di Genova, ma nell’altro emisfero. Qui il vento viene dal sud e non dal nord: “si tratta di un altro punto di vista”, spiega Maddalena, “come quello degli animali selvatici”.
Se si guarda al film “L’attimo fuggente”, di cui viene proposta una scena significativa, l’invito a spostare il proprio punto di vista è ancora più chiaro: “Osate cambiare, cercate nuove strade!”, dice il professor Keating (Robin Williams) ai suoi allievi.
L’Associazione che organizza questi incontri culturali si propone di fare proprio questo, sollecitando i cittadini a una migliore consapevolezza e a buone pratiche in situazioni che possono capitare a tutti. La sigla SOS nel logo dell’Associazione – evidenziata con i tre punti, tre linee, tre punti del messaggio corrispettivo in codice Morse – corrisponde a una richiesta di aiuto, che può essere fatta anche al numero unico internazionale 911 per le chiamate di emergenza.
Maddalena sottolinea, però, come non si debbano fare alcuni errori comuni, quando si incontra un animale selvatico in difficoltà. Racconta, perciò, una “case history”, che sarebbe potuta accadere a qualunque cittadino.
Nel giugno 2019, mentre guida in autostrada, ascolta un messaggio relativo a una volpe ritrovata in parete e “salvata” da due persone, che stavano arrampicando su una montagna ligure. Il ruolo del medico veterinario è, innanzitutto, quello di curare e tutelare le persone, per cui Maddalena si preoccupa subito per la pericolosità dell’animale selvatico con il quale sono entrati in contatto.
La ragazza che, alla fine, lo prende dai due escursionisti, lo porta in Vespa da un veterinario in Riviera, che lo soccorre finché lo studio in cui lavora deve chiudere. Poi lei chiama, appunto, Maddalena, che lo va a raccogliere, nonostante la situazione “irregolare”. La volpina è in coma e ha una spalla lussata; si scoprirà, poi, che è anche cieca.
In questa circostanza, alla ragazza vengono raccomandate le norme basilari di sicurezza, anche nel trasporto, che lei non conosceva, e la necessaria attenzione nel rivolgersi a un ente di competenza territoriale, il cosiddetto CRAS, Centro Recupero Animali Selvatici. Grazie alla buona volontà di una cittadina, comunque, la piccola volpe viene salvata e raggiungerà poi il luogo più idoneo alla sua sopravvivenza.
Un altro elemento da tenere presente, chiude Maddalena, poiché tante persone si affezionano a questi animali e vorrebbero tenerli con sé, è che, invece, essi non possono mai diventare una proprietà, perché appartengono allo Stato e alla natura, ai quali vanno “restituiti”, per il benessere generale dell’ecosistema.
A questo punto, la parola passa all’ospite della serata, il medico veterinario Riccardo Rossi. Il suo intervento è focalizzato su Storia e “vita” di un centro di recupero per animali selvatici: Piacenza Wildlife Rescue Center, che lui ha fondato nel 2013. Con il supporto di un’ottima documentazione visiva – filmati, radiografie, documenti e slide –, Riccardo illustra e spiega nel dettaglio le attività che intraprende un centro come quello che presidia, nato come idea e come “missione” nel giorno in cui ha investito un tasso.
Il suo team specialistico, composto da veterinari, biologi, naturalisti e amanti degli animali, ma aperto a tutti, garantisce il servizio 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno. Loro, su 1.000 animali incidentati o feriti che fanno ingresso al Centro, riescono a farne rientrare in natura circa 500.
Le azioni del CRAS devono essere chiare anche per il cittadino che li chiama, tenere conto del “lato umano” e consistere principalmente: 1. nel risolvere il problema all’interlocutore, 2. in un’autorevolezza non sgarbata, 3. in indicazioni che non lascino dubbi.
Presso il Centro di Piacenza (per la precisione, in Località Trebbiola, 29029 Niviano di Rivergaro), si svolgono pure tirocini per gli studenti universitari di Veterinaria e Biologia e corsi per volontari. È importante, sottolinea Riccardo, far capire il discrimine tra animale pericoloso e non. E poi è necessario ricordare che gli animali non vanno mai tolti dal loro habitat: soltanto lì imparano dai genitori come cavarsela in natura.
Cosa può contenere un CRAS? Riccardo parla e mostra, innanzitutto, mammiferi pericolosi: nel territorio piacentino, molti sono i piccoli caprioli, per cui bisogna fare attenzione alla cosiddetta “incauta raccolta”, che può causare incidenti spiacevoli; il cinghiale, la volpe, il tasso, l’istrice, la faina, il daino, il cervo e il lupo. Poi ci sono i chirotteri, dato che il morso dei pipistrelli può trasmettere la rabbia (loro hanno l’anticorpo specifico), gli scoiattoli, i ghiri e i ricci (i ricciari sono come le gattare: catturano i ricci).
L’avifauna è di solito composta di: rondoni, corvidi, passeriformi, picchi, ardeidi, galliformi, anseriformi (cigni, oche e anatre) e caradriformi (in gran parte acquatici, come il gabbiano). A proposito di uccelli, essendo frequente il caso di animali che non possono volare a causa della colla topicida delle trappole per roditori, per liberarli Riccardo consiglia di cospargerli di farina; nel caso dell’olio, invece, può andar bene il Nelsen Piatti.
Nelle due date del 20 e 27 febbraio 2020, a Rivergaro di Piacenza, conclude Riccardo, viene organizzato il prossimo Corso Volontari per il recupero, primo soccorso, gestione e riabilitazione della fauna in degenza. Qualcuno domanda se vi siano limiti per la partecipazione. “È richiesta la maggiore età”, viene risposto, ma la curiosità è sull’età massima, non minima, perché pare siano interessate anche persone di oltre 70 anni!
Si protraggono a lungo, alla fine, e nonostante l’ora tarda, gli interventi del pubblico, che appare non soltanto interessato, ma anche particolarmente qualificato. A titolo personale, partecipa al dibattito Valerio Vassallo, dirigente del Settore Fauna selvatica, Caccia e Vigilanza venatoria del Dipartimento Agricoltura, Turismo, Formazione e Lavoro della Regione Liguria. Si parla del CRAS Enpa di Campomorone, che vive grazie ai contributi regionali, segue orari di ufficio, ma dista più di 20 km dal centro di Genova. Poi c’è Carmen Aiello, dell’Associazione Salviamo gli Orsi della Luna (di supporto ad Animals Asia, nata per sottrarre gli orsi alla tortura e allo sfruttamento cui sono sottoposti allo scopo di ricavarne prodotti di largo consumo per il mercato asiatico).
Durante il brindisi, gentilmente offerto dall’Associazione SOS, come sempre per ringraziare tutti i partecipanti, Maddalena insiste sulle finalità di questi incontri: informare, formare, collaborare, perché, secondo la massima di Lao Tzu, “la conoscenza è un tesoro, ma la pratica è la sua chiave”.
Linda Kaiser
Elenco e indirizzi dei Centri di Recupero Animali Selvatici, suddivisi per Regione italiana: http://www.recuperoselvatici.it/elenco.htm