“Purtroppo anche oggi il ministro Bellanova non ci ha dato risposte sufficienti alle nostre richieste di sostegno alle imprese agricole e della pesca. Con i colleghi delle altre Regioni, fino ad ora, abbiamo offerto tutta la collaborazione possibile al ministro: abbiamo approvato all’unanimità documenti per chiedere al Ministro azioni a sostegno del settore primario, ma le misure concrete scarseggiano”.
Lo ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Stefano Mai (Lega) al termine della Commissione Politiche Agricole, in videoconferenza con la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova (Pd).
“Per la Liguria – ha spiegato l’assessore Mai – ho ribadito per l’ennesima volta, la necessità di un intervento specifico e forte per il florovivaismo, in forte crisi di liquidità. Ma abbiamo anche parlato di sostegno per gli agriturismi, di promozione del made in Italy e di sostegno al comparto vitivinicolo.
Abbiamo posto l’attenzione anche sull’urgenza dello sblocco dei pagamenti per i fermi biologici della pesca relativi agli scorsi anni, la necessità di intervenire a contrasto della fauna selvatica.
Ho poi chiesto soluzioni per la lotta alla mosca olearia per l’olivicoltura, quindi la proroga all’utilizzo del dimenticato e ho richiesto l’attivazione delle misure del piano di sviluppo nazionale che potrebbero essere utilizzate a sostegno delle imprese in caso di crisi di mercato”.
Durante la commissione l’assessore Mai ha anche richiamato il tema del Psr: “In questi giorni si parla insistentemente dell’utilizzo dei fondi del Piano di Sviluppo Rurale, residui dell’anno in corso o eventualmente dei fondi previsti per il 2021.
Ovviamente stiamo già lavorando per verificare quali siano i margini di manovra e quali siano le azioni che veramente possano servire alle nostre imprese, ma a oggi la disponibilità di Bruxelles, circa un utilizzo più elastico di queste risorse, non è pervenuta.
Se l’unica proposta che arriva dal Governo è quella di utilizzare fondi che hanno, o avranno, a disposizione le Regioni per favorire gli investimenti delle aziende, significa che il Governo abdicherà al suo ruolo e che le Regioni dovranno arrangiarsi in autonomia.
Fino ad oggi siamo stati collaborativi, ma, dopo le mancate risposte nel Dl Cura Italia, non siamo più disposti a perdere tempo. Vogliamo rimanere leader in alcuni settori e non possiamo pensare che in questo momento difficile si assista alla distruzione del nostro sistema e all’azzeramento della capacità produttiva agricola e della pesca.
Restiamo disponibili a supportare il ministro nelle richieste da sottoporre al governo, ma vogliamo risposte esaustive per aiutare le nostre imprese e i nostri territori”.