Secondo attentato al candidato presidente Usa Donald Trump: “Sto bene, non mi fermeranno”. L’arrestato sognava di combattere per gli ucraini contro i russi
Spari nelle vicinanze di Donald Trump, che si trovava all’International Golf club di West Palm Beach di sua proprietà.
Intorno alle 20 di oggi (le 14 in Florida) la Polizia ha trovato un AK-47 tra i cespugli. Un uomo è stato fermato.
Secondo lo staff di Trump, l’ex presidente Usa non è mai stato in pericolo, ma sull’episodio stanno indagando anche i Servizi segreti Usa.
La struttura di West Palm Beach è stata messa in sicurezza, il campo da golf è stato chiuso e Donald Trump, che ora è al sicuro, ha lasciato incolume l’area.
Donald Trump rimase ferito a un orecchio il 13 luglio scorso durante l’attentato messo a segno mentre stava parlando a un comizio pubblico a Butler, in Pennsylvania.
A Sparare fu Thomas Matthew Crooks, ventenne di Berthel Park che usò un fucile automatico AR 15. L’attentatore fu poi ucciso dagli agenti di Polizia.
Aggiornamento. Quello di oggi è stato il secondo attentato al candidato presidente Usa per i Repubblicani durante la campagna elettorale in vista delle elezioni del prossimo novembre.
L’uomo con l’AK-47 è stato notato da un agente dei Servizi segreti quando Trump stava giocando a golf fra la quinta e la sesta buca. Ha visto la canna dell’Ak-47 sbucare dai cespugli ed è intervenuto.
L’attentatore è riuscito a scappare prima che potesse sparare direttamente contro Trump, lontano circa 270 metri, che è stato coperto dagli altri agenti dei Servizi segreti e allontanato in fretta.
Un testimone lo ha visto scappare e ha scattato delle foto alla sua auto, grazie alle quali la Polizia ha poi acchiappato il fuggitivo.
Non si è trattato, quindi, di una sparatoria fra due individui in una zona ad alta criminalità come invece aveva riferito in un primo momento il New York Post.
L’attentatore arrestato è stato poi identificato come Ryan Wesley Routh di 58 anni.
Secondo quanto riferito, era pronto per combattere in Ucraina contro i russi e “a dare la vita per gli ucraini”. Avrebbe voluto “partire” per l’Ucraina e chiedeva un “aiuto” e “l’impegno di altri volontari”.
Donald Trump ha subito rilasciato una breve dichiarazione: “Sto bene. Non mi arrenderò mai. Non mi fermeranno. Il 5 novembre ci riprenderemo l’America”.
“Ho appena parlato con Donald Trump. E’ una delle persone più forti che conosca. E’ di buon umore ed è più determinato che mai a salvare il nostro Paese” ha dichiarato il fedelissimo senatore repubblicano Lindsey Graham.