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Specie aliene invasive nel nostro mare: conferenza all’Acquario

Amici dell'Acquario “Linguaggi della scienza: un mare di sorprese”
Acquario di Genova (foto d'archivio)

Mercoledì 25 ottobre l’appuntamento con i Mercoledì Scienza degli Amici dell’Acquario è dedicato al tema “Alieni tra noi – Come contrastarli”. L’incontro rientra nel ciclo “Le impronte della scienza nella nostra vita” in programma fino alla fine di gennaio.

L’appuntamento è alle ore 17 presso l’Auditorium dell’Acquario. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il ciclo di incontri è realizzato in collaborazione con Acquario di Genova, Costa Edutainment e Università di Genova.

In natura la presenza di specie aliene invasive, provenienti spesso da Paesi lontani, minaccia la sopravvivenza di molte specie autoctone.

Per salvaguardare il gambero di fiume italiano Austropotamobius pallipes sono state messe in campo tante azioni diversificate e sinergiche nell’ambito di un progetto sostenuto dall’Unione Europea attraverso lo strumento finanziario LIFE.

Coordinato dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, il progetto LIFE CLAW ha l’obiettivo di migliorare lo stato di conservazione delle popolazioni di gambero di fiume italiano nell’area dell’Appennino nord-occidentale di Emilia-Romagna e Liguria, attraverso un programma a lungo termine che coinvolge diversi partner in entrambe le regioni.

Tra gli obiettivi del progetto è fondamentale il contenimento della presenza di gamberi alloctoni invasivi che costituiscono una forte minaccia in quanto portatori asintomatici della peste di gambero, una malattia responsabile della rapida estinzione delle popolazioni autoctone.

Alcuni dei partner coinvolti, ovvero il Consorzio di Bonifica di Piacenza, il Parco del Ducato, il Parco dell’Appennino tosco-emiliano e l’Università di Pavia, stanno procedendo con un’azione di monitoraggio e contenimento degli alloctoni presenti sul territorio: il gambero della California (Pacifastacus leniusculus), il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) e il gambero americano (Orconectes limosus).

Questa importante azione è svolta grazie alla partecipazione dei volontari appartenenti ad associazioni piscatorie che hanno accolto la proposta di collaborazione dopo essere stati formati dai partner di progetto sia con sessioni teoriche sia pratiche.

Il progetto di conservazione, che ha tra i suoi obiettivi la riproduzione dei gamberi di fiume in ambiente controllato finalizzata al ripopolamento dei corsi d’acqua, prevede un’importante fase di caratterizzazione molecolare e modellizzazione ecologica per identificare le differenze del DNA esistenti tra le popolazioni e verificare come siano distribuite sul territorio.  In queto modo si possono selezionare i riproduttori maschi e femmine. Le tecniche molecolari sono fondamentali per la conservazione della biodiversità.

Anche le indagini veterinarie sono fondamentali per contrastare l’insorgenza, nei gamberi autoctoni, delle malattie trasmesse dalle specie aliene, grazie a controlli mirati per individuare i corsi d’acqua e i riproduttori migliori, che non presentino il fungo responsabile della peste del gambero.

Relatori dell’incontro, introdotto da Bruna Valettini, ufficio progetti europei Acquario di Genova, sono alcuni dei partner del progetto Life Claw: Chiara Gemmati, responsabile Relazioni esterne, Consorzio di Bonifica di Piacenza, Tobia Pretto (in collegamento video), dirigente veterinario Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Licia Colli (in collegamento video ), ricercatrice in genoma animale presso il Dipartimento di scienze animali della nutrizione e degli alimenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Daniela Ghia, ricercatrice in scienze della Terra e dell’Ambiente presso l’Università degli Studi di Pavia.