I giudici della Corte dei Conti della Liguria oggi hanno condannato a risarcire oltre 14mila euro l’avvocato Fabio Broglia, ex consigliere regionale del gruppo misto l’Italia di Mezzo.
I fatti contestati riguardano la cosiddetta inchiesta sulle “Spese pazze” in Regione Liguria. A essere prese in considerazione sono state le rendicontazioni dei primi sei mesi del 2010.
Secondo la procura contabile, numerose spese effettuate dall’allora consigliere regionale non sono inerenti all’attività politica e in alcuni casi sono state contestate anche delle falsità documentali.
Le indagini erano partite nel 2013, quando la procura della repubblica aveva segnalato alla magistratura contabile illeciti concernenti contributi erogati alla regione Liguria per il funzionamento dei gruppi consiliari.
Nel mirino della Corte dei Conti sono finite spese di trasporto, locazioni di sale per riunioni a Borzonasca e Sestri Levanti, prodotti alimentari, consumazioni in bar e ristoranti, oltre a capi di abbigliamento e fiori.
All’esame della documentazione prodotto sono risultate numerose contraffazioni, i giudici nella sentenza di condanna sottolineano come “vi sia una illegittima percezione dei contributi ricevuti, la cui utilizzazione risulta documentata con giustificativi di spesa sguarniti di una qualunque indicazione circa la connessione dell’esborso all’attività istituzionale del Gruppo regionale o addirittura con documenti contraffatti o alterati”.
I giudici della Corte dei Conti hanno inoltre spiegato come non siamo credibili le giustificazioni per le spese di caffé e altri generi alimentari che sarebbero servite a “tenere svegli gli autisti nelle ore di guida notturna e intrattenere le persone in attesa di essere ricevute”.
“Difficile credere che si potesse offrire quanto indicato negli scontrini dei supermercati, inseriti nel rendiconto (acqua minerale, verdura, frutta, riso, zucchero, gelatina, ricotta, uva sultanina, paprika, cannella, panna e aglio, oppure biscotti, maiale, pancetta, limoni, patate, panna)”.