Quinta vittoria consecutiva e dodicesimo risultato utile di fila per le Aquile di mister Vincenzo Italiano, numeri che consentono al tecnico italo-tedesco di entrare nella storia del Club, infatti in Serie B le Aquile non erano mai riuscite ad ottenere una striscia di risultati di questo tipo ed al termine dell’incontro, il tecnico spezzino non nasconde la propria soddisfazione, anche alla luce del secondo posto consolidato.
“Innanzitutto voglio ringraziare e complimentarmi con i miei ragazzi, perchè è fantastico vedere a che punto sono arrivati; è un gruppo che rientra nello spogliatoio in svantaggio e che torna in campo ancor più convinto di prima di poter portare a casa i tre punti, aiutandosi l’uno con l’altro, supportandosi e stimolandosi a vicenda.
Questo per me è il calcio, che non è solo tattica, ma spirito di sacrificio, coesione e divertimento; ho visto questo gruppo soffrire ad inizio campionato per i risultati che non arrivavano ed ora non posso che esser contento di vedere il sorriso sul volto di tutti i miei ragazzi.
Durante la settimana abbiamo preparato la partita pensando a due sistemi di gioco differenti ed è andata bene; nel primo tempo siamo stati un po’ troppo prevedibili, nella ripresa siamo entrati in campo con un altro piglio, alzando i terzini ed il baricentro.
Quando si affrontano squadre chiuse, che permettono di arrivare con il possesso negli ultimi venti metri, anche le mezzali devono attaccare il lato debole con insistenza, proprio come ha fatto Mastinu in occasione del gol del pareggio.
Quella di stasera era la terza gara in sette giorni, qualche rotazione era inevitabile e comunque voglio che tutti si sentano importanti nell’economia di questa squadra; siamo stati bravi a concedere poco all’Ascoli, forse avremmo dovuto sfruttare meglio i tanti corner guadagnati e quello è sicuramente un aspetto sul quale dobbiamo lavorare.
Sentire i tifosi urlare il mio nome è stata un’emozione incredibile e mi ha ripagato del primo periodo, quando dentro stavo veramente male perchè i risultati non arrivavano e durante le gare casalinghe alle mie spalle i tifosi non mi risparmiavano epiteti, ma sono un uomo di calcio, so bene che il lavoro paga sempre e sono davvero felice di aver visto oggi uno stadio pieno, caldo ed emozionato: questa è la nostra vittoria più bella.
Galabinov? Oggi è venuto presto per un provino, ma non si sentiva apposto, così, anche per far rifiatare Nzola che contro la Cremonese aveva speso tantissimo, ho preferito Giasy a Gudjohnsen perchè volevo puntare su un certo tipo di palleggio che abbiamo fatto vedere nelle ultime uscite”.