Era assegnatario di una casa popolare, nonostante fosse titolare di un’avviata struttura turistico ricettiva, proprietaria di unità immobiliari di pregio. Non solo: il nucleo familiare dell’assegnatario vantava anche la proprietà di un immobile di interesse storico culturale, sull’isola della Palmaria, con posto barca privato, nonché la quota di una lussuosa villa e di una tenuta agricola concessa in locazione per l’esercizio di attività agrituristica, entrambe in Val di Vara.
Sempre secondo quanto riferito oggi dalla Guardia di Finanza, l’assegnatario nell’alloggio pubblico aveva istituito la sede di una scuola di musica e canto, nonostante il relativo nucleo familiare disponesse della proprietà di vari immobili, tra i quali una villa con piscina sui colli della Spezia.
E’ solo uno dei casi più clamorosi scoperti dagli investigatori della Guardia di Finanza della Spezia a termine di un’attività di indagine nei confronti di soggetti assegnatari di alloggi residenziali pubblici gestiti dall’Azienda Regionale Territoriale Edilizia (Arte), individuando diverse persone prive dei requisiti necessari.
I responsabili sono stati denunciati per il reato di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” e segnalati all’autorità di gestione (Arte) per la revoca del contratto d’affitto agevolato.
I presunti “furbetti della casa”, in base alle contestazioni dei finanzieri spezzini, hanno ottenuto il beneficio, fruendone anche per diversi anni in danno a chi realmente ne aveva bisogno, omettendo l’indicazione, all’interno della dichiarazione Isee, di parte del proprio patrimonio o di quello dei familiari conviventi.
Nei confronti delle persone indagate i finanzieri hanno calcolato l’indebito beneficio ottenuto, quantificando il profitto conseguito che è stato sottoposto a sequestro preventivo.