Si è tenuta oggi presso la sala “Rino Capellazzi” del Training Center Ferdeghini la conferenza stampa di Eddie Salcedo e Aimar Sher ai tifosi dello Spezia.
Il primo a prendere parola è stato l’attaccante numero 29, Eddie Salcedo: “Sono sicuro di poter dare molto a questa squadra, sono già sceso in campo e mi impegno sempre al massimo per farmi trovare pronto dal mister. Con lui ho un buon rapporto e cerco di dare il 100% per dimostrargli la mia voglia di mettermi in gioco.
Quello che conta in questo momento è restare uniti, avere un gruppo solido e condividere un unico obiettivo: dobbiamo sostenerci e dare il nostro meglio ogni giorno, senza demoralizzarci, ma credendoci sempre perchè la salvezza è alla nostra portata.
Il fatto di avere un reparto offensivo numeroso è un fattore positivo, si viene a creare una competizione sana che ci mette in condizione di mantenere alta la concentrazione e dare il massimo: è molto stimolante, sia per me che per i miei compagni. Quello che devo fare è restare concentrato sul mio obiettivo che è lo stesso della squadra e per raggiungerlo lavorerò duro, ogni giorno di più.
La sinergia che c’è con la Primavera è qualcosa di utile e formativo, sono stato contento di esordire anche con loro, mi dispiace per la sconfitta, ma è stata comunque una bella esperienza.
La mia condizione? Mi sento bene, sono pronto, mi alleno al massimo per sfruttare al meglio tutte le occasioni che mi troverò davanti e dare il mio contributo.
Siamo un gruppo di ragazzi giovani, ma anche con la testa sulle spalle. Siamo a disposizione del mister che nonostante sia molto giovane ha una grande esperienza ed è per noi un modello da seguire.
La Serie A è un campionato difficile se ti trovi in fondo alla classifica, il livello complessivo si è alzato, ma noi siamo una squadra forte e non abbiamo ancora dato il nostro 100%: dobbiamo soltanto crederci e non lasciarci andare, e sono sicuro che ci salveremo”.
Ha continuato il numero 31, il classe 2002 Aimar Sher: “Debuttare in Serie A è stato per me un sogno, nonostante la partita non si sia conclusa con un risultato negativo, perchè per la mia carriera è stato un passo importante che ricorderò. Sono contento di far parte di un campionato di così alto livello e sono sicuro che avremo molte occasioni per dimostrare la nostra forza e riscattarci dopo il risultato negativo del “Bentegodi”.
Quando mio padre e il mio agente mi hanno comunicato che lo Spezia era interessato a me è stata una grande sorpresa; all’inizio ero sotto shock, ma mi sono subito sentito molto orgoglioso di me stesso e che tutto il duro lavoro svolto stava portando i frutti sperati.
Il fatto che ci siano tanti infortunati e che potrei essere un elemento cardine della squadra non mi spaventa, anzi, mi motiva e mi stimola: credo nelle mie qualità e nelle mie potenzialità e non vedo l’ora di dimostrarle in campo.
L’esperienza con la Primavera è stata importante per me perché vengo da un campionato in cui si gioca un calcio diverso. È stato utile e istruttivo, è fondamentale per me adattarmi al calcio italiano e sono contento di aver avuto anche questa occasione.
Attualmente mi sento in forma, sia fisicamente che mentalmente; inizialmente ero un po’ indietro dal punto di vista della condizione, ma ora ho recuperato e sono pronto a dare il mio contributo alla causa.
Essere una squadra giovane è divertente e ci porta a dare il massimo in allenamento, ci motiviamo l’uno con l’altro e ci spingiamo a crescere e a dare sempre qualcosa in più, giorno dopo giorno.
La Serie A è uno dei campionati migliori del mondo, se segui il calcio non puoi non seguire la Serie A. Ogni partita è imprevedibile, non sai mai cosa può accadere e può succedere che una squadra in fondo alla classifica vinca contro una big: questo rende il campionato molto interessante.
Il supporto che sento dall’Iraq mi fa molto piacere, spesso vado lì in vacanza a trovare i miei parenti, sono molto legato a quella terra e sono contento che mi seguano in questo modo.
I miei idoli? Sicuramente Pablo Aimar, da cui prendo il nome, che era il giocatore preferito di mio padre, ma ovviamente anche Ibrahimovic: mi sono allenato con lui all’Hammarby, abbiamo parlato tanto e lo trovo un modello di ispirazione.”