Il 32enne Daniele Bedini, falegname ed ex body builder di Carrara accusato di avere ucciso per rapina, una dopo l’altra, la prostituta albanese 35enne Nevila Pjetri e la trans spezzina 43enne Camilla Bertolotti l’anno scorso a Marinella di Sarzana, oggi è stato condannato in primo grado all’ergastolo dai giudici della Corte d’Assise della Spezia.
Oltre all’ergastolo, i magistrati hanno deciso di infliggere anche l’isolamento diurno. L’imputato, che risulta avere precedenti per rapina, ricettazione e droga, si è sempre dichiarato innocente e “completamente estraneo ai fatti”.
Il 33enne non ha assistito alla lettura della condanna perché si trova nel carcere di Novara, dove è stato trasferito dopo il doppio tentativo di evasione dalle case circondariali della Spezia e Cuneo.
I giudici hanno accolto le richieste della pm Monica Burani che ha definito gli omicidi “spietati, che non ammettono alcuna attenuante”.
La prima ad essere uccisa il 5 giugno 2022 era stata Nevila Pjetri. La donna, residente a Carrara, era stata ammazzata con un colpo di pistola alla tempia e il suo corpo gettato sul greto del torrente Parmignola che segna il confine tra Sarzana e la provincia della Spezia e Carrara.
Poche ore dopo, il 6 giugno, venne trovato il secondo cadavere, quello di Carlo “Camilla” Bertolotti, una parrucchiera transessuale residente ad Albiano Magra, uccisa con un colpo di pistola alla testa (dello stesso calibro dle precedente) e il cui corpo era stato gettato tra i rovi poco lontano dal luogo dove era morta l’albanese.
Secondo le indagini dei carabinieri, supportati dagli esperti del Ris di Parma, l’auto di Bedini era stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza in punti strategici e così venne sottoposto a fermo d’indiziato di delitto il 7 giugno 2022.
L’arma con la quale vennero uccise le due donne, una calibro 22, non è mai stata ritrovata, ma una pistola analoga, da quanto venne poi ricostruito dai carabinieri, era stata rubata al padre del Bedini che ne aveva denunciato la scomparsa solo pochi giorni prima.