Il Chief Football Officer Eduardo Macia ha analizzato così il mercato dello Spezia fino a questo momento.
”Nzola? Siamo molto contenti soprattutto per il ragazzo, perchè al termine di una serie di trattative e nonostante diverse richieste importanti, siamo riusciti a trovare l’accordo con la Fiorentina, accontentando anche il desiderio del calciatore. Holm? Abbiamo richieste da club importanti, ma questi club sanno che noi non abbiamo messo calciatori sul mercato, tranne coloro che non hanno spazio nel progetto attuale, pertanto devono accontentare le condizioni che il Club ha messo per farlo uscire e le richieste del ragazzo.
Abbiamo una rosa costruita all’80/85% e in questo momento dobbiamo da un lato aiutare a trovare una sistemazione ai calciatori che al momento non fanno parte della scelta tecnica attuale e dall’altro stare vigili sul mercato, anche perchè in caso di offerte importanti, come abbiamo sempre detto, non possiamo frenare la carriera di un calciatore e a quel punto lavoreremo per portare una soluzione che alzi ulteriormente il livello della squadra. Cerchiamo di lavorare con un’idea di concetto: per migliorare l’incisività davanti alla porta non serve necessariamente un’attaccante, ma serve migliorare tutta l’intelaiatura, e lo stesso vale per la solidità difensiva, anche perchè non è tanto il singolo calciatore a fare la differenza, ma l’identità della squadra.
Il nostro mercato è iniziato con l’uscita di Agudelo, dopo la quale abbiamo lavorato per dare a mister Alvini un’ossatura di squadra importante, inserendo diversi giocatori nuovi che sono andati a rinforzare la rosa; è chiaro che dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra la sostenibilità, l’allestimento di una squadra di livello e creare entusiamo e diffondere un messaggio positivo all’interno del gruppo, nella società e nella piazza e per farlo bisogna lavorare con attenzione, e non sparare tutte le proprie cartucce in una volta sola, altrimento il gioco finisce subito e si rischia di farsi male.
E’ normale che durante il mercato si accostino tanti nomi al Club, ma a prescindere dal nome del calciatore, quello che conta è la sua personalità, la sua adattabilità all’idea di gioco che il tecnico vuole intraprendere e la voglia che ha di giocare qui; tante volte un giovane affamato può essere più determinante di un calciatore fatto e finito, l’importante è scegliere nel modo giusto, soprattutto per quanto riguarda le necessità della squadra”.