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Spezia, presentato Alvini: obiettivo tornare in A

Palermo-Spezia 2-2: Aquilotti ripresi al 104’

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione del nuovo Tecnico dello Spezia Massimiliano Alvini, che ha parlato per la prima volta da allenatore dello Spezia Calcio.

A prendere parola per primo è il Chief Football Officer Eduardo Macia, che ha presentato il nuovo allenatore introducendo la stagione che verrà: “Dopo i momenti duri della retrocessione, la motivazione è massima per ricominciare e il progetto Spezia Calcio riparte dalla figura di mister Massimiliano Alvini, un tecnico esperto, scelto per guidare la nostra squadra verso il nostro obiettivo. Vogliamo lottare per tornare in Serie A e soprattutto vogliamo tornarci preparati sotto tutti i punti di vista. Ribadisco, la cosa più importante è avere le condizioni di essere una società di Serie A, non soltanto in campo, ma a 360°. Oggi è il giorno di benvenuto del mister, che vogliamo ringraziare per avere dato fiducia a questo progetto, la stessa che noi abbiamo verso di lui. La squadra? Vogliamo dare al mister una squadra completa al 75%/80% il prima possibile, perchè un allenatore non può arrivare a fine agosto e cambiare 5-6 calciatori, perdendo poi tempo per riorganizzare squadra e lavoro. Chiaro che le dinamiche di mercato non sono facili, inoltre dovremo essere bravi ad attutire il colpo della caduta, mettendo in campo una mentalità adatta a un campionato più aggressivo come la Serie B; ad oggi sul mercato non abbiamo inserito alcun calciatore e nessun calciatore si è presentato da noi per andare via, ma chiaro che l’estate è molto lunga e noi abbiamo le idee molto chiare su quanto dobbiamo fare”.

A seguire, parola al neo tecnico aquilotto, Massimiliano Alvini: “Ringrazio il Direttore per la fiducia e posso dire che l’obiettivo deve esser esattamente quello che ha detto lui. Vogliamo ripartire e farci trovare subito pronti, determinati a interpretare il campionato nel migliore modo possibile e fare di tutto per ritornare dove lo Spezia merita di stare. Vogliamo fare il massimo, lavorare per ottenere il meglio possibile, sappiamo quale sarà il percorso, sappiamo quali sono le aspettative e dovremo dare tutto per tornare nella categoria che lo Spezia ha lasciato: l’obiettivo è questo, inutile girarci intorno.

Da parte mia allenare lo Spezia è motivo di enorme soddisfazione. Essere stato scelto dai Direttori e dalla Proprietà fa molto piacere, il mio focus ora è su quello che vogliamo realizzare, sono concentratissimo su ciò che mi aspetta da domani e posso dire che tra noi c’è stata grande sintonia fin dal primo confronto.

In questo momento storico parlare di sistema di gioco non è semplice, un allenatore se comprende dove andare deve studiare il materiale che ha e da quello partire per sviluppare un percorso. Se oggi guardo i giocatori a disposizione penso che sia una squadra forte, non c’è un sistema di gioco fisso nella mia testa, valuteremo e prenderemo le migliori decisioni. Il mio percorso è lungo e ho lavorato in tutti i modi possibili.

La retrocessione è sempre un fatto doloroso, non mi aspettavo che lo Spezia retrocedesse, ma il calcio è imprevedibile. Per me lo Spezia è una squadra forte, dai valori importanti, ma ora a me interessa non tanto quello che è successo nell’ultima stagione, ma quello che succederà da ora in poi. Mi auguro che questi giocatori, che sono importanti, possano essere entusiasti di sposare questo progetto e lottare per riportare in alto lo Spezia.

Venire a giocare qua è sempre bello, il Picco è tosto, quando spinge lo si sente e mi auguro che possa accompagnarci anche quest’anno; io credo tanto nel rapporto squadra, tifosi e società, perché è una miscela fantastica, perché non esiste un calcio senza tifoseria, senza sentirsi trascinati da una curva e da un tifo che vuole rispecchiarsi nella squadra. È fondamentale l’empatia che viene a crearsi tra squadra e tifoseria e venire qua è qualcosa di fantastico: voglio creare questa miscela.

Io penso che giocare per lo Spezia sia un fattore importante, è responsabilità e senso di appartenenza; tra noi c’è tanta chiarezza, partiamo e vediamo come si svolgeranno le situazioni, abbiamo le idee molto chiare su quello che vogliamo fare.

Essere qua oggi e poter programmare la stagione dello Spezia è motivo di soddisfazione, di piacere, di entusiasmo e quindi la voglia è massima. Si guarda avanti, con idee chiare, con determinazione ed entusiasmo. È la prima volta che alleno in una città di mare e quindi voglio fare un riferimento a una frase di Seneca che mi ha sempre colpito: “non esiste nessun vento favorevole se il marinaio non sa dove andare” e io so bene dove vogliamo andare.

La Serie B è un campionato altamente competitivo, diverso dalla Serie A, molto equilibrato, difficile, dove l’organizzazione delle squadre è premiata rispetto alle individualità; in Serie B l’organizzazione è molto molto importante.

Mi piacerebbe allenare calciatori che vivano la città di Spezia, che abbiano il desiderio di giocare per la maglia che indossano e mi aspetto il massimo a partire da chi prenderà parte al ritiro di Santa Cristina, oltre a chi si unirà in corsa: non vedo l’ora di cominciare”.

A chiudere parola anche al DS, Stefano Melissano: “E’ importante che restino qui solo calciatori che credano veramente nel progetto e che vogliano sacrificarsi per il bene dello Spezia, lottando ogni giorno per il bene della maglia bianca, pronti ad affrontare un campionato difficile come la Serie B. Al momento non abbiamo ricevuto offerte, sappiamo che potranno esserci delle partenze inevitabili, ma fa parte del lavoro e noi dovremo lavorare per valutare le varie situazioni e creare una squadra competitiva e adatta al nuovo campionato che andremo a fare”.