E’ il match winner della sfida con l’Empoli, Antonino Ragusa, a parlare in vista del match di venerdì a Verona, che lo riporterà sul terreno del “Bentegodi”, dove un anno fa ottenne la promozione in massima serie con la maglia dell’Hellas: “Tornare in campo dopo tanto tempo è stata una grande gioia per tutti, poi farlo con una vittoria è stato ancora più emozionante; oltretutto io ero fermo da qualche mese in più, visto l’infortunio accusato in occasione della vittoria di Perugia e da questo punto di vista il lockdown mi ha permesso di tornare a dare il mio contributo alla causa aquilotta.
Il gol? E’ stato bellissimo, ancor più perchè è valso tre punti fondamentali e la dedica è per la mia famiglia, che anche in questo periodo difficile mi è sempre stata vicina.
La gara contro l’Empoli è stata molto equilibrata, noi abbiamo ripreso da dove avevamo lasciato, gestendo il possesso della palla, chiaro che con il passare delle giornate arriverà anche la condizione ottimale che al momento manca ancora per tutte le squadre del campionato.
Lo stadio vuoto? Segnare senza il boato del pubblico è veramente brutto, ma purtroppo la situazione attuale è questa e non possiamo far altro che adattarci, cercando di far festeggiare i tifosi che ci seguiranno dalle proprie case; speriamo che questo periodo possa esser lasciato presto alle spalle.
Venerdì saremo di scena al “Bentegodi”, uno stadio che nella passata stagione mi ha visto esultare per una promozione ottenuta proprio all’ultimo tuffo su quel terreno, pertanto per me sarà sicuramente bello, ma ora bisogna pensare al presente e all’avversario di turno, ovvero un Chievo che anche a Crotone ha dimostrato il proprio valore.
Mancano nove partite alla fine, sarà senza dubbio una lunga volata e credo che la gestione dei calciatori sarà fondamentale, soprattutto ora che arriviamo da un lungo periodo di inattività ed in questa situazione i cinque cambi saranno davvero importanti, come abbiamo già potuto constatare contro l’Empoli, perchè cinque giocatori freschi aiutano a tenere il ritmo alto e a evitare infortuni.
La quarantena? L’odore dell’erba e il campo sono mancati tanto, ma il Club e lo staff tecnico non ci hanno fatto mancare assolutamente niente, consentendoci di lavorare al meglio.
Non posso far altro che ringraziare il Club e il popolo spezzino perchè mi hanno sempre dimostrato grande stima e affetto, cosa che ogni partita mi spinge sempre a dare qualcosa in più”.