SPID è il Sistema Pubblico di Identità Digitale voluto dallo Stato italiano, che garantisce a tutti i cittadini e le imprese un accesso unico, sicuro e protetto ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti.
Per capire di più degli aspetti tecnologici del servizio abbiamo chiesto delucidazioni a Melissa Del Buono di www.reviewbox.it, la quale afferma che si tratta essenzialmente di credenziali per l’accesso da remoto che vengono rilasciate solo da gestori autorizzati. Il un certo qual modo si può parlare di una anagrafe virtuale, in cui viene registrato ogni cittadino che ne faccia richiesta per ottenere delle credenziali che fungono da passepartout: consentono ai cittadini e alle imprese di accedere da tutti i servizi on-line degli enti accreditati, Potendo contare su un doppio livello di sicurezza (ne esiste anche un terzo, riservato solo alle imprese). Il doppio livello sta nella registrazione accompagnata da verifica de visu dell’identità dichiarata nella fase precedente, per parlare di una identità digitale istituzionale.
Il tetto dei 9 milioni di attivazioni SPID è già stato ampiamente superato, anche se potrebbe apparire come un numero ancora poco significativo alla luce della crescente disponibilità di innovazione e servizi a distanza che ha subito un’accelerazione improvvisa dovuta alla pandemia. Una conferma di questa esigenza dettata dalla congiuntura negativa si capisce osservando i dati, quando alla fine di aprile di quest’anno il servizio è ancora ferma 6,3 milioni: in pratica il 50% in meno di oggi.
Bisogna render merito alla lenta ma inesorabile azione di transizione verso i servizi online che sta portando avanti AGID – Agenzia per l’Italia Digitale, sotto il diretto controllo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma il numero in quanto tale merita di essere visto con occhio più critico. Infatti, il repentino aumento deve essere messo in stretta correlazione con la obbligatorietà di autenticarsi con SPID per alcuni procedimenti specifici.
Negli scorsi anni erano stati soprattutto 18App e la Carta del Docente a trainare le richieste di attivazione di SPID da parte dei cittadini, rendendolo necessario per poter richiedere quei tipi di voucher. Il Coronavirus ha cambiato brutalmente lo scenario, moltiplicando lo stato di necessità in concomitanza con gli accessi contingentati agli uffici preposti: ecco quindi il varo di vari “bonus” disponibili tramite il sito web dell’INPS, il Reddito/Pensione di Cittadinanza e il più recente Bonus Vacanze (valido fino alla fine del 2020).
I canali di accesso restano comunque una pluralità, dai siti Internet alle app per il cellulare, ma ormai si va verso l’obiettivo di fornire un domicilio elettronico ad ogni cittadino: malgrado sia ancora forte l’analfabetismo tecnologico in Italia, negli anni a venire ci si dovrà adeguare per forza riducendo la spesa pubblica e i tempi per processare le pratiche amministrative.
Da menzionare in questo caso anche l’esempio delle nuove tecnologie per il primo tracciamento volontario di massa, che la pandemia ci impone di effettuare con la tanto discussa app Immuni.