“E belin scignorìnn-a, ho dæto palanche a tutti: Forza Italia, Lega, Pd e perfino alla Bonino (Partito Radicale, ndr)”.
Così alla gip Paola Faggioni l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, messo agli arresti domiciliari martedì 7 maggio nell’ambito della maxi inchiesta della Dda e della Procura della Repubblica di Genova su corruzione, che ha scosso la Liguria.
Se anche il Pd non ha negato i finanziamenti ricevuti da Sciò Aldo (100mila euro a Maestrale dell’ex ministro ed ex governatore dem Claudio Burlando e 25mila euro al partito, come ammesso pubblicamente dall’attuale segretario provinciale Simone D’Angelo) nella lista dei vari beneficiari di Spinelli ora spunta pure la Casaleggio & Associati, fondata dal guru del M5S Roberto Casaleggio (agli inizi alter ego di Beppe Grillo), e a seguito della sua scomparsa controllata dal figlio Davide.
In un’inchiesta del 2022 il quotidiano La Verità, spulciando fra le consulenze e i conti della Casaleggio & Associati a seguito di una segnalazione di operazioni sospette e un’indagine della Guardia di Finanza di Milano, aveva rivelato che tra gli imprenditori che avevano inviato “bonifici di ingente importo e spesso caratterizzati da importo tondo” figurava anche la “Spinelli srl per un importo di 261.577 euro”.
In sostanza, i 74mila euro contestati dai pm genovesi (tutti tracciati in modo trasparente) e che sono costati gli arresti domiciliari a Spinelli e a Toti per corruzione elettorale, appaiono di gran lunga inferiori rispetto ai 125mila euro dati ai dem e ai 261mila dati al figlio del guru del M5S (anche questi tracciati in modo trasparente). Il Pd, Burlando e Casaleggio, in ogni caso, risultano estranei all’attuale vicenda giudiziaria sul caso Liguria e Toti.
Il giornalista Giacomo Amadori ha poi ricordato che “Aldo Spinelli nella sua carriera ha fatto anche politica in prima persona con il centrosinistra in quota socialista. È stato un fan di Bettino Craxi, ma ha avuto anche grande feeling con l’ex potente ministro Dc Giovanni Prandini. Ma, da buon imprenditore, si dice ‘amico di tutti’ e per questo è passato dal frequentare l’associazione del piddino Claudio Burlando, Maestrale, a quella di Giovanni Toti, Change”.
E in un recente articolo sul caso Toti, pubblicato nei giorni scorsi, il corretto e informato giornalista ha ricordato la storia dei 261mila euro di Spinelli a Casaleggio così: “Giuseppe Conte ora capeggia la gogna contro il governatore ligure, ma il figlio di Gianroberto Casaleggio fu pagato dall’imprenditore portuale al centro dell’inchiesta genovese. E la sua società ricevette importanti bonifici (600mila euro che la Procura milanese non ritenne finanziamento illecito) anche da Vincenzo Onorato. Proprio quando a Palazzo Chigi c’era Giuseppe Conte”.
Davide Casaleggio si è difeso spiegando al quotidiano La Verità che “La cifra ricevuta (da Spinelli, ndr) è relativa a diversi anni di attività visto l’ammontare significativamente più alto del contratto annuale. Lavoriamo come consulenti per la comunicazione del Gruppo Spinelli occupandoci della comunicazione digitale. Collegare gli eventi di questi giorni a una società che svolge onestamente il suo lavoro è solo pretestuoso e diffamatorio”.
Inoltre “su Moby abbiamo fornito documentazione alla Procura (di Milano, ndr) che ha dimostrato il fatto che noi siamo stati solo parte lesa come ha già sancito il Tribunale”.
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