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Sport e disabilità: una sfida per la socialità a Palazzo Tursi

CS “Sport e disabilità una sfida per la socialità”, a Palazzo Tursi un forum con testimonianze per Genova Capitale Europea dello Sport
CS “Sport e disabilità una sfida per la socialità”, a Palazzo Tursi un forum con testimonianze per Genova Capitale Europea dello Sport

“Sport e disabilità: una sfida per la socialità”, a Palazzo Tursi un forum con testimonianze per Genova Capitale Europea dello Sport

CS “Sport e disabilità: una sfida per la socialità”, a Palazzo Tursi. Genova 2024 Capitale Europea dello Sport è grande protagonista anche nella Giornata internazionale per le persone con disabilità ospitando nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi il forum “Sport e Disabilità: una sfida per la socialità” arricchito da importanti testimonianze di campioni, tecnici, dirigenti che hanno acceso i riflettori su un mondo in cui lo sport è medicina e terapia.

È stata una preziosa occasione per approfondire tutti i benefici che lo sport porta a persone con disabilità, oltre l’aspetto agonistico e ludico. Un vero acceleratore di socialità che permette alle famiglie di “far svoltare la vita dei propri figli”, come sottolinea Marco Barbagelata, presidente di Bic Genova.

Al suo fianco sono intervenuti campioni paralimpici come Francesco Bocciardo, sportivi impegnati nel mondo sociale quali Simone Spinelli e Aurelia Costa, il delegato Figc Calcio Integrato Giulio Attardi oltre alle istituzioni con Alessandra Bianchi (assessore allo Sport del Comune di Genova), Simona Ferro (assessore allo Sport della Regione Liguria), Andrea Rivellini (Cda Fondazione Carige), Rino Zappalà (fiduciario Coni) e Michela Carfagna (coordinatrice di Sport e Salute).

«Lo sport si conferma uno strumento fondamentale per l’abbattimento delle barriere, sia fisiche che culturali e in queste tre occasioni promosse da Bic Genova lo abbiamo ulteriormente dimostrato – sottolinea Alessandra Bianchi, assessore allo Sport del Comune di Genova -. L’inclusione è uno dei valori fondanti del nostro progetto come Capitale Europea dello Sport e ringrazio Bic Genova, realtà virtuosa della nostra città, per aver voluto organizzare questo triplice evento in questo anno per noi così speciale.

Il forum di oggi è stato un momento importantissimo che suggella l’importante lavoro che tutti insieme stiamo portando avanti. Lo sport dev’essere un pilastro per ciascuno di noi, ciascuno con le sue abilità, necessità e peculiarità. Vogliamo uno sport di tutti e per tutti.

Genova ha avuto una grande crescita “sportiva” scalando fino al  terzo posto la classifica delle province più sportive d’Italia promossa dal Sole 24 Ore e siamo convinti che questo risultato sia merito non solo dei prestigiosi titoli conquistati dalle nostre società sportive ma anche per quanto è stato favorito e promosso a livello aggregativo e sociale».

«I prestigiosi riconoscimenti europei ottenuti da Genova nel 2024 e dalla Liguria nel 2025 ci consentono di diffondere tra la cittadinanza i valori dello sport, con particolare riferimento all’inclusione e alla valorizzazione della diversità quale opportunità di confronto, conoscenza e crescita reciproca – spiega Simona Ferro, assessore allo Sport di Regione Liguria .

Per tutte le istituzioni politiche e sportive la “sfida per la socialità” dev’essere un’assoluta priorità: l’evento e le testimonianze di oggi ci aiutano senza dubbio a rendere sempre di più nel 2025 la Liguria una terra a misura di sportivo, per ogni età e abilità, coerentemente con la profonda valenza sociale dello sport».

L’evento ha chiuso il tris di eventi progettati da Bic Genova e Stelle nello Sport con il supporto del Comune di Genova nell’ambito della Capitale Europea dello Sport 2024. Prima è stata inaugurata una mostra sullo sport di tutte le abilità curata dalla fotografa Cristina Corti dal titolo “La Magia dello Sport” che rimarrà allestita nel porticato di Palazzo Tursi sino al 7 dicembre, poi si è svolto il Torneo di Calcio Integrato “Genova 2024” con oltre 150 giovani, di ogni abilità, che hanno giocato insieme con gli atleti di Bic Genova, Insuperabili, Genoa for Special, Samp for Special, We Play Football.

«Sport e disabilità è un tema aperto che non avrà mai una conclusione – spiega Alessandro Clavarino, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale e coordinatore Special Olympics a Genova -. Ci sarà sempre una storia da scrivere o una partita da giocare laddove ci sono persone che crescono.

Insisto sull’aspetto “sociale”: il termine deriva dai soci, gli alleati che combattevano assieme un nemico comune… da pari! E su quest’idea di uguaglianza si deve continuare a procedere. La scuola sta andando in quella direzione, con i ragazzi disabili nelle stesse palestre, campi e piscine dei loro compagni.

La pratica della socialità, lo sport assieme è quello che vale. Nelle ore di scienze motorie i docenti, oggi molto preparati, devono educare il corpo a essere anche strumento di comunicazione. La scuola si apre, è un soggetto in dialogo con le istituzioni e la città. Genova si è meritata di salire nella classifica dell’inclusione, credo ci sia stato un grande lavoro dell’amministrazione che ha saputo generare un fantastico plus ultra».

«Quando ho cominciato nel 2010 – racconta il campione Francesco Bocciardo – ho scoperto il contesto paralimpico quasi per caso. Oggi se ne parla molto di più, ma non è sufficiente. Abbiamo incontrato con Stelle nello Sport migliaia di ragazzi nelle scuole, forse anche di più.

Parlando di numeri ci sono 1300 disabili che fanno sport in Liguria ma anche circa 3700 che non praticano e che dobbiamo trovare il modo di “agganciare”. Ora ci sono 12 ragazzi che, attraverso i percorsi promossi da Stelle nello Sport, hanno cominciato a fare pratica entrando nel movimento paralimpico italiano. Cerchiamo di portare avanti il messaggio dell’inclusione anche e soprattutto sui social in modo trasversale».

«Ho inquadrato e toccato con mano la magia e il benessere che può dare lo Sport – chiude Cristina Corti, fotografa e curatrice della mostra “La Magia dello Sport” -. Il coraggio che ci mettono queste società va raccontato. Va data loro voce. Io ho cercato di farlo attraverso le grandi emozioni fotografate in un percorso di oltre 5 anni».