Ieri si è tenuta la cerimonia di intitolazione del Comando Stazione Carabinieri di Santo Stefano d’Aveto alla memoria di Albino Badinelli, Medaglia d’Oro al Merito Civile.
All’evento ha preso parte il generale di corpo d’armata Gaetano Maruccia, accompagnato dal comandante della Legione Liguria generale Pietro Oresta, dal nuovo comandante provinciale di Genova colonnello Gianluca Feroce e dagli schieramenti delle compagnie Carabinieri di Genova e Sestri Levante.
Oltre a quelle dell’Arma dei Carabinieri, hanno partecipato alla cerimonia di intitolazione numerose autorità civili, militari e religiose.
Per la Regione Liguria erano presenti il consigliere Claudio Muzio, in rappresentanza della presidenza, accompagnato dai colleghi Gabriele Pisani, Giovanni Boitano e Vittorio Mazza, che è anche nipote di Badinelli.
Sono intervenuti inoltre il vice prefetto e il questore di Genova e le delegazioni della GdF, della Città Metropolitana e dei Comuni dell’entroterra e della costa del levante ligure.
Presenti anche molte rappresentanze: dall’Associazione Nazionale Carabinieri all’Associazione Alpini, all’ANPI, all’Associazione Partigiani Cristiani, alla Croce Rossa Italiana.
Hanno fatto da cornice alla cerimonia i gonfaloni della Regione Liguria, della Città Metropolitana di Genova, della Croce Rossa Italiana, dell’ANPI e quelli dei Comuni di Santo Stefano d’Aveto, Rezzoaglio, Chiavari e Sestri Levante.
Dopo un breve intrattenimento della Banda dei Carabinieri, sulle note della “Fedelissima” il generale Maruccia ha passato in rassegna gli schieramenti presenti, dando il via alla cerimonia. Sono seguiti il silenzio per i caduti nell’adempimento del proprio dovere e gli interventi del Sindaco di Santo Stefano d’Aveto, del comandante provinciale dei Carabinieri, dell’avvocato Nicola Orecchia e del generale Maruccia.
Momento culminante è stato lo svelamento della lapide e della targa riportanti il nome di Albino Badinelli e la motivazione della sua onorificenza da parte dell’anziana sorella del carabiniere, Agnese Badinelli.
Agnese, che nel 2017 aveva incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha visto la realizzazione del progetto che molti abitanti della Val d’Aveto e tanti esponenti dell’Arma dei Carabinieri avevano a cuore da anni.
Prima del termine della cerimonia è stata impartita la benedizione dal cappellano dell’ordinariato militare per l’Italia, don Luca Giuliani.
“La cerimonia – ha spiegato Tommaso Mazza, presidente del comitato Albino Badinelli – si è svolta in un clima familiare e fraterno, rendendola così ancora più emozionante e commovente.
Credo sia stato importante ritrovarci insieme per guardare alla testimonianza di Albino e al suo sacrificio, riconoscendone l’alto valore umano, sociale e spirituale.
Quella di Badinelli, come tante altre, è una vicenda che non deve andare perduta, perché ci ricorda che cosa significa essere uomini autentici e dà significato alle nostre relazioni fraterne, al nostro essere comunità.
Guardando al dono di amore che Albino ha fatto di sé, siamo chiamati anche noi a donarci nel nostro quotidiano vivere, nel nostro servizio o sul lavoro. Albino oggi non ci chiede altro che questo: essere presenza luminosa per chi ci è accanto”.
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